In questo primo maggio 2021 sono davvero poche le parole di festa che il movimento astensionista potrebbe riuscire a spendere.
A voler essere dissacranti avremmo voluto che si chiamasse la festa dei miraggi e delle illusioni, o più semplicemente il festival dei binocoli…
Ma, ad eccezione di tutte quelle categorie di lavoratori in sofferenza, prime fra tutte quelle degli “ex”, c’è una piccolissima parte di lavoratori ai quali la fame e la disperazione non “tange” minimamente.
Loro sì che festeggiano, sempre e comunque.
Per loro è primo maggio tutti i giorni dell’anno.
Sono i lavoratori non dei laboratori medici o ospedalieri o anticovid, ma dei “laboratori” dei partiti.
Decine di migliaia di saccheggiatori costantemente alle prese con le spartizioni delle sempre più misere risorse dello Stato.
Il loro unico obiettivo è sempre lo stesso, quello di “manovrare” le leve di un potere politico abusivo per soggiogarlo ai loro insaziabili bisogni predatori.
Parassiti che operano “non” per il bene comune, ma esclusivamente per le loro tasche e per i loro loschi obiettivi di sopraffazione e arricchimento alle spalle di un popolo sempre più disperato e alla rovina.