La proposta: affidarne la gestione ai privati
“ Sarà per solidarietà nei confronti delle scali mobili, poste a pochi passi in via Scarlatti, ferme da quasi tre mesi, sarà per protestare contro lo stato di degrado e d’abbandono nel quale versa la collina, con strade e piazze invase da buche e avvallamenti, che mettono a rischio le passeggiate dei residenti, resta il fatto che lo storico orologio di piazza Vanvitelli, emblema, dopo la scomparsa della palma secolare, uccisa anni fa dal famigerato punteruolo rosso, dell’intero quartiere collinare partenopeo del Vomero, da alcuni giorni non segna più l’ora dei vomeresi. Infatti le sue lancette sono ferme e, nonostante gli appelli e le proteste, gli uffici competenti non hanno ancora provveduto ai necessari interventi per rimetterlo in funzione “. A segnalare la vicenda che si aggiunge a tante altre disfunzioni che riguardano la vivibilità di un’area, quella della municipalità 5 di Napoli, dove risiedono circa 120mila abitanti, è ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari già presidente della Circoscrizione Vomero.
“ L’orologio in questione fa parte degli undici orologi elettrici cittadini, ultimi rimasti dei 40, installati oltre 80 anni fa nelle strade di Napoli – puntualizza Capodanno -. Gli altri si trovano in via S. Lucia, in piazzetta Augusteo, al Museo, in via del Sole, in piazza Cavour, in via Filangieri, in via Mezzocannone, a Montesanto, in via Diaz e in via Duomo “.
“ Questi orologi – ricorda Capodanno -, all’epoca denominati “ Impianti dall’ora unica “, per il fatto che segnavano sincronicamente la stessa ora in tutti i punti nei quali erano dislocati, furono installati dall’Ente Autonomo Volturno su disegno dell’ing. Ventura e con la fusione delle colonne in ghisa eseguita dalla fonderia di Capodimonte di Enrico Treichler. Ciascuno di essi era dotato di una propria illuminazione particolare intorno ai quadranti, sicché era possibile leggere l’ora anche a notte inoltrata “.
“ Nei bombardamenti dell’ultima guerra si persero buona parte – continua Capodanno -. I restanti furono ripristinati intorno al 1947 ma, successivamente, per la mancanza di numerosi pezzi di ricambio, furono di nuovo fermati. Solo nel 1997, dopo le proteste dei cittadini, la manutenzione fu eseguita da una ditta privata che provvide a rimetterli in funzione “.
Per il ripristino immediato dello storico orologio della piazza vomerese, Capodanno lancia la proposta di affidare a privati la gestione di tali impianti, laddove vi fosse difficoltà a provvedere da parte degli uffici comunali competenti. In cambio potrebbe essere offerta la possibilità di pubblicizzare la ditta interessata, così come già avviene da tempo per le aree a verde pubblico.
“ Già anni addietro un operatore del settore si dichiarò disponibile al riguardo – precisa Capodanno –. Se ci saranno segnali da parte dell’amministrazione comunale di Napoli in tale direzione, si potrebbe interpellarlo per procedere, laddove fosse ancora interessato, ai necessari adempimenti finalizzati a rimettere al più presto in funzione lo storico orologio “.