Forse la sindaca Raggi, che è avvocato, potrà dare cortesemente una risposta agli inquilini della palazzina 3, di via A. Mammucari. Io non m’intendo di legge, però mi sembra abbiano ragione gli inquilini. Espongo i fatti. Il Comune di Roma incarica una ditta per il ripristino delle fognature presso la suddetta palazzina. Terminati i lavori, gli operai a fine settimana chiudono il cantiere, senza togliere i tubi provvisori. Non lasciano al caposcala un recapito telefonico per qualsiasi emergenza. E neppure il geometra della Circoscrizione, responsabile dei lavori per conto del Comune, lascia un recapito telefonico. La mattina della domenica i tubi provvisori creano un intasamento in un tombino e i liquami invadono i sanitari degli appartamenti del pianoterra. Un disastro. Poiché non c’è nessuna possibilità di contattare la ditta oppure il geometra, il caposcala è costretto a rivolgersi ad una ditta privata di pronto intervento, con la conseguente spesa di duecento euro. Somma che, a mio modesto parere, gli inquilini non devono chiedere alla ditta, sebbene di questa sia l’inadempienza, ma al loro interlocutore che è il Comune. Il geometra della Circoscrizione, però, si è rifiutato di rimborsare il denaro. Chi ha ragione?
Carmelo Dini