Non occorreva certo una zingara e neanche una palla di cristallo. E i tarocchi? Non servivano insieme ai pendolini, candeline e marchingegni magici. Non servivano sortilegi o previsioni fantastiche per dichiarare Gattuso vittima sia degli avvenimenti che di una società-non società che, nel momento migliore del campionato è in silenzio stampa. Il silenzio serve al “padrone” a ripararsi da domande scomode e sensate. Serve a nascondere la polvere sotto al tappeto. Serve, come se poi servisse veramente, ad evitare giustificazioni impossibili ed inaccettabili per le scorrettezze con le quali ha oltraggiato il suo Mister.
Una pandemia globale. Una sorella venuta a mancare troppo presto. Una malattia agli occhi che avrebbe buttato a terra qualsiasi persona. Un presidente (?) ignorante con un figlio, se te ne capita uno così…, al seguito. L’intera categoria degli scribacchini pronta a sputargli veleno al minimo sbaglio, una rosa completa mai avuta a disposizione, una parte di tifoseria che vive solo per i social pronta ad offenderlo ad ogni partita! Inginocchiatevi o prostratevi al cospetto di Gennarino Gattuso. A voi la scelta! Gennarino è ritornato a ringhiare! Tu chiamale se vuoi ‘nzirieeeeee’.