Il paradosso delle divisioni… La Terra è una!

Come si fa a capire dove sono la destra e la sinistra, l’oriente e l’occidente, su una palla che gira a forte velocità nello spazio, attorno a un sole, e contemporaneamente si sposta verso un ulteriore vuoto, allontanandosi dal big bang primordiale? Eppure su questa piccola palla l’uomo ragiona come se la Terra fosse divisibile in settori, come se veramente avesse senso la separazione (sic) in stati e nazioni, in aree e sub aree…

Ecco, mentre la NATO, che si è allargata all’Europa dell’Est, costruisce le rampe di lancio di nuovi missili (verso chi?), in Siria la guerra va avanti a singhiozzo e anche in Irak, in Yemen e in Afganistan si muore in silenzio; in Africa le notizie non arrivano e non partono più, ormai è terra di nessuno; in America settentrionale e meridionale ci si prepara al grande salto; in Cina, in Tibet, al polo nord… al polo sud…

Chi fa queste differenze, chi decide le ubicazioni e gli interessi strategici, di chi è questa Terra che tutti abitiamo?

La Terra gira, gira…  e non cambia la sua natura di pianeta che non conosce frontiere e difformità interne alla sua struttura unificata: anche se fosse una palla da football con le pezze di diverso colore, ciò non impedirebbe alla palla di essere un omogeneo tondo di caucciù.

Sulla Terra l’acqua è acqua e si trova ovunque. L’aria è aria e spira in tutti i venti. Il suolo in cui gli alberi crescono, e che gli animali e gli uomini calpestano, è lo stesso suolo. L’umanità è la stessa ovunque e comunque. se una donna esquimese si accoppia con un aborigeno australiano e i due prolificano, non generano certo muli ma esseri umani perfetti. L’unica cosa che cambia è la bandierina degli interessi, delle religioni, delle ideologie, insomma cose finte, cose di cui si può fare benissimo a meno e che invece determinano i comportamenti sino al punto di spingere l’uomo a uccidere, distruggere, dissociare…

Poveri umani…  mettono i missili e gli antimissili, prevaricano le popolazioni più povere ma ricche di materie prime, sparano giaculatorie e stupidaggini nei templi e nelle assemblee, nelle camere e nei senati, e ingabbiano i recalcitranti… bravi! Ma ditemi come può essere motivo di disuguaglianza abitare in un luogo piuttosto che in un altro, credere in un’illusione piuttosto che in un’altra; non vi siete accorti, umani, che il pianeta è uno solo? E tra l’altro pure malandato, in seguito ai bistrattamenti subiti negli ultimi decenni? I mali che impediscono di prendere consapevolezza di abitare lo stesso luogo e di essere membri della stessa famiglia hanno un solo nome: ignoranza!

Ignoranza che poi diventa rapacità ed egoismo, conflitto fra individui e nazioni, disparità economica e razziale, divisione in classi, violenza verso gli “altri”, stupida arroganza di ritenersi nel bene. Da una parte una bisteccona sanguinolenta e dall’altra un minuto chicco di riso, da una parte la furbizia e dall’altra l’ingenuità, da una parte il valore aggiunto e dall’altra la carenza.

Osservando bene le cose, scopriamo però che… la Terra è rotonda… ci stiamo tutti dentro!

Paolo D'Arpini nasce a Roma il 23 giugno 1944. Nel 1970/71 fonda a Verona il Circolo culturale "Ex" e scrive il suo primo libro Ten poems and ten reflections (Rummonds Editore). Nel 1976, a Calcata, fonda Annapurna la prima azienda italiana a occuparsi di alimentazione integrale e vegetariana. Nel 1984 fonda a Calcata il Circolo vegetariano VV.TT , e di lì a poco anche il Comitato per la Spiritualità Laica, pubblica i libri "Calcata. racconti dalla città invisibile" e "Incontri con i santi" (Edizione VV.TT.). Nel 1996, ad Acquapendente, partecipa alla fondazione della Rete Bioregionale Italiana, di cui diventa coordinatore nel 2009. Nel 2010 si trasferisce a Treia, nelle Marche, e pubblica "Vita senza tempo" assieme a Caterina Regazzi (Edizioni Vivere Altrimenti), "Riciclaggio della memoria, appunti su Ecologia Profonda, Bioregionalismo e Spiritualità Laica", "Treia: storie di vita bioregionale" (Edizioni Tracce), "Compagni di viaggio" (Edizioni OM). Collabora regolarmente con la rivista laica "Non Credo" (Edizioni Religion Free) e con diversi blog ecologisti, tra cui Terra Nuova, Long Term Economy, Politicamente Corretto

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