“Dio come dico io”, è il titolo di una lettera apparsa sul blog de L’Espresso, curato da Stefania Rossini. L’autore scrive: “Molti si lamentano del male nel mondo e si chiedono il perché di esso; e soprattutto vorrebbero che Dio non lo permettesse, il male, risparmiando atroci sofferenze specie ai bambini i quali sono sicuramente senza colpa alcuna. Vorrebbero dunque un Dio diverso, un Dio al nostro servizio e non viceversa, che provvedesse al bene eliminando il male”.
Il lettore fa un po’ di confusione. Milioni di cristiani non credono in un “Dio come dico io”, ma in un Dio come dice Gesù. Accade poi che alcuni credenti, costatando il contrasto tra il Dio in cui credono e la cruda realtà della vita, si pongano delle domande. Domande che non trovano risposta. Questi credenti non vorrebbero, quindi, un “Dio come dico io”, “un Dio diverso”, ma un Dio come lo descrive Gesù. A questo Dio, al Dio del Vangelo alludeva Benedetto XVI, quando ad Auschwitz, nel maggio del 2006, ebbe a dire: «Perché Signore, hai taciuto? Perché hai potuto tollerare tutto quest’eccesso di distruzione e questo trionfo del male?».
Renato Pierri