Povero Zingaretti Nicola sfortunato, era il più bravo… ma ha sbagliato tutto!
Lettera aperta al PD
Alcuni giorni addietro, avendo appreso della decisione di Zingaretti di dimettersi da segretario del PD, sono rimasto esterefatto ed incredulo. Essendo io iscritto al PD, da parecchi anni, ed avendo a suo tempo sofferto per l’ascesa del “rottamatore”, renzie, ed avendo tentato il possibile all’interno del PD per favorire un ritorno ad una politica di sinistra, fui uno di coloro che videro con favore l’ascesa di Zingaretti e la sua elezione a segretario del Partito. Purtroppo l’idillio è stato alquanto breve, ben presto mi resi conto che, con il suo atteggiamento gattopardiano, anch’egli proseguiva nel percorso di allontanamento dagli ideali che avevano contraddistinto la vera “sinistra”. Il PD ormai non può più considerarsi l’erede del glorioso Partito Comunista, al massimo, e solo parzialmente, arriva a rappresentare una maschera socialdemocratica centrista.
Comunque avevo approvato (come un male minore) l’alleanza con il M5S e la formazione del governo Conte in cui, a parte le evidenti incapacità e cantonate prese da alcuni ministri, si tentava almeno di mantenersi su posizioni che non andavano troppo contro il volere “popolare”.
All’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, giunse la notizia dell’abbandono da parte di Zingaretti, ma ciò avveniva solo dopo la formazione del “governissimo” di Draghi (che univa in un abbraccio mortale il PD ed il M5S al Berlusconi ed al Salvini). La nascita del “governissimo” fu per me uno schiaffo morale al quale non posso porgere l’altra guancia e perciò ho definitivamente smesso di considerarmi un appartenente al PD. Ciò non toglie che non riesco ancora a comprendere le motivazioni dell’abbandono di Zingaretti. Ed anche la mia compagna Caterina spesso mi chiede “ma tu lo sai perché Zingaretti si è dimesso?” e cosa potevo risponderle?
Nessuna delucidazione chiara mi veniva dai comunicati del PD ed anche dai “compagni” di sezione e del Provinciale e del Regionale non giungevano risposte ma solo ambigui appelli al “restare uniti”, mentre si facevano già i primi nomi di ipotetici successori. Le misteriose dimissioni di Zingaretti assomigliano tantissimo alle dimissioni di Ratzinger, avvenute senza un vero motivo, semplice “stanchezza”…?