Una trentina d’anni fa abbondanti, mi pare nel 1988, il Premio Nobel Renato Dulbecco, mi disse in un’intervista presso l’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, mentre stava morendo mio fratello a soli 48 anni per tumore presso altro ospedale, quello di Mestre, che nell’arco di una decina d’anni, avremo scoperto l’antigene antitumorale per sconfiggere la patologia. Da allora sono passati oltre tre decenni ma, salvo errore, non è che detto antigene sia emerso dalle ricerche, tant’è che, quando ribattei a Dulbecco che il tumore non sarebbe mai stato sconfitto in quanto la sua eziologia sarà sempre in continuo ed imprevedibile itinere in relazione al comportamento umano, alcuni mi derisero, soprattutto alcuni giornalisti più “à la page” rispetto allo scrivente che, in quell’occasione criticai aspramente il Nobel anche per il fatto che successivamente sarebbe andato al…Festival della canzone di Sanremo come simil-presentatore per fare audience per la RAI;
il Premio Nobel Luc Montagnier, ha dichiarato in un’intervista che la diffusione del Coronavirus è stata un errore umano degli scienziati che cercavano di mettere a punto un vaccino, proprio contro l’AIDS. “Un lavoro da apprendisti stregoni”, l’ha definito. Emblematico il titolo di un articolo su Repubblica di qualche anno fa riferito a Montagnier : “Dal Nobel alle bufale, il declino di Luc Montagnier. Scoprì il virus HIV, ora è no-vax”. Ogni commento mi sembra superfluo.
Come non bastasse, è di questi ultimi giorni la notizia secondo la quale altro Premio Nobel, il prof. Tazuku Honjo, giapponese, riferisce che il virus corona non è naturale. Se fosse naturale non avrebbe influenzato il mondo intero in quel modo. Perché, a seconda della natura, la temperatura è diversa nei diversi paesi. Se fosse naturale avrebbe colpito solo paesi con la stessa temperatura della Cina. Quindi il virus è completamente artificiale. “Nel frattempo, afferma Tazuku, tutti i miei amici ricercatori di Wuhan sono morti per il virus e la Cina sta mentendo a questa verità che un giorno sarà rivelata a tutti”.
Se questa è la scienza, mi pare legittimo avere dei dubbi di ogni natura, realtà questa che ci sta inesorabilmente proiettando verso una sfiducia generalizzata e collettiva. Non potrebbero essere più seri, ma soprattutto prudenti nelle affermazioni, anche coloro che si rendono protagonisti di questa realtà ?
Arnaldo De Porti
Belluno-Feltre