L’assurda venerazione per re e regine

Ho ascoltato l’intervista data da Meghan Markle e dal principe Harry d’Inghilterra alla conduttrice Oprah Winfrey. Com’è possibile nel terzo millennio, che nei paesi democratici esistano ancora re e regine? E com’è possibile che milioni di persone non solo abbiano interesse, ma spesso abbiano una sorta di venerazione per regine e re, principesse e principi? Capisco l’interesse, alle volte l’entusiasmo, persino la venerazione per un campione sportivo, per un attore, un regista, uno scrittore, insomma per chi per talento e merito si è distinto dall’uomo comune, non riesco a capire tutto quest’interesse per chi è diventato re non per i suoi meriti, ma per i meriti (o la violenza e la prepotenza?) di un lontanissimo antenato.  Di norma la gente è portata a credere che le persone di sangue blu siano sempre nobili, raffinate, eleganti nell’animo e nell’aspetto, ma la storia insegna che non è così. Principi e principesse, ma soprattutto principi, re e regine, ma soprattutto re, non sempre bellissimi, non sempre raffinatissimi, ne hanno combinate di cotte e di crude. Questi signori di sangue blu hanno spesso succhiato il sangue rosso della popolazione.
Renato Pierri

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