Continuo a trovare inconcepibile quanto avviene ormai da anni presso il Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello Jonio cosentino in riferimento ai trattamenti di fine rapporto non corrisposti agli ex dipendenti dell’Ente consortile. A distanza di tanti anni, infatti, la liquidazione non è stata ancora pagata ai lavoratori ormai in pensione.
È necessario fare chiarezza: il trattamento di fine rapporto (meglio noto come tfr), nella legislazione italiana, individua una parte di retribuzione che viene stralciata dallo stipendio per essere corrisposta al lavoratore subordinato in modo differito, cioè alla fine del rapporto di lavoro, nel momento in cui questo va in pensione. Stiamo parlando di denaro che spetta a questi lavoratori per legge, non di regalie o agevolazioni varie. E il fatto che gli ex dipendenti ancora dopo anni non vedano i loro soldi e non abbiano nessuna prospettiva di recuperarli è ancora più grave.
Trovo ancora più inconcepibile che questo consorzio di bonifica continui a dichiarare di essere un ente consortile funzionante a pieno, efficiente e capace di gestire correttamente tutti i servizi di sua competenza comprese le centrali idroelettriche ma, nella realtà, è manchevole di cose basilari come, appunto, riconoscere i diritti sia ai suddetti lavoratori, sia agli utenti-agricoltori che lamentano da anni la mancanza di acqua per poter irrigare i propri poderi nonostante paghino regolarmente le quote consortili.
Lavoratori ed utenti sono alla base del funzionamento dell’Ente ma per il Consorzio di Trebisacce questo assioma non viene riconosciuto. Anzi, le cose sembrerebbero funzionare al contrario: mentre non si riesce a pagare gli stipendi ai lavoratori in pianta organica e non si riesce a versare il tfr a quelli andati in pensione, il presidente Marsio Blaiotta aveva pensato bene, dopo le elezioni regionali, di procedere ad altre assunzioni. Ma se non ci sono soldi, con quali fondi dovevano essere pagati questi nuovi stipendi? E ora che si avvicinano le nuove elezioni regionali, cosa ci si deve aspettare?
Blaiotta, dal canto suo, tira in ballo la Regione e il Dipartimento di Agricoltura: c’è uno scarico di responsabilità di cui, in realtà, si fanno carico soltanto gli attuali dipendenti e ex lavoratori in pensione.
Ma la questione dei trattamenti di fine rapporto non versati agli ex dipendenti non è più procrastinabile e deve essere risolta. È per questo che chiedo alla Regione Calabria e all’Assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, di approfondire la questione e fare piena luce su quanto sta succedendo all’ente consortile trebisaccese. Gli chiedo, soprattutto, in quanto i consorzi sono materia di competenza regionale, di fare trovare una rapida soluzione a questa annosa vicenda.
Rosa Silvana Abate (Gruppo Misto – Senato – Capogruppo Commissione Agricoltura)