“Impressionano i dati dell’Istat relativi al crollo del fatturato nei servizi nel 2020. Risultano particolarmente colpiti il settore del turismo (-76,3%), del trasporto aereo (-60,5%) e i servizi di alloggio e ristorazione (-42,5%). Una flessione drammatica se pensiamo che si tratta di comparti fondamentali su cui si regge l’economia del Paese. Numeri sconcertanti se associati alle rilevazioni contenute nel ‘Rapporto annuale sul mercato del lavoro’ a cui hanno collaborato il Ministero del Lavoro, l’Istat, l’Inps, l’Inail e l’Anpal. Il report rileva che durante il lockdown, ovvero dal primo febbraio al 3 maggio 2020, sono state 1 milione e 667 mila le cessazioni di rapporti di lavoro nel settore privato. Nella media dei primi tre trimestri del 2020 gli occupati sono diminuiti di 470 mila unità, un calo significativo pari al -2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Occorre agire tempestivamente per evitare un’ecatombe occupazionale senza precedenti, in tal senso auspico che nel prossimo Decreto ‘Ristori’ trovino spazio misure di buon senso come il rinvio dei pagamenti fiscali e un corposo piano di aiuti per dare ossigeno alle imprese. Al tempo stesso non è più rinviabile la riforma degli ammortizzatori sociali. Come UGL ribadiamo la necessità di semplificare la fase di erogazione della cassa integrazione, attraverso la sburocratizzazione del procedimento amministrativo, potenziando altresì il programma delle politiche attive volte a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.” Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Istat relativi al crollo del fatturato nel settore dei servizi nel 2020.