Gio Evan porta in gara fra i campioni al festival di Sanremo con “Arnica”

Milano. «Non riesco a distinguere l’inizio e la fine delle canzoni: all’inizio la poesia sovrastava la solitudine e la musica».

Lo ha ribadito Giovanni Giancaspro, alias Gio Evan, alla presentazione della sua partecipazione per la prima volta in gara fra i campioni al prossimo festival di Sanremo con la canzone Arnica”.

«Tutto è successo quando ho ricevuto in dono la mia prima chitarra in Argentina – ha aggiunto – Allora ho capito che poesia e canzone potessero incontrarsi. Dopo tre anni in India arrivo in Argentina e all’aeroporto incontro un hippie che mi ha dato una sua chitarra di troppo: gli avevo detto che non sapevo suonarla e lui mi ha risposto di andare in Brasile per imparla».

Con Arnica Gio Evan approda a Sanremo in veste di cantautore dopo aver raccolto negli anni un riscontro sempre maggiore da parte dei fan che lo hanno apprezzato inizialmente come scrittore di poesie e successivamente anche come interprete e autore di canzoni.

«L’arnica prima di tutto è una pianta, un fiore super esile che tende alla immortalità che vive in montagna come me – ha puntualizzato – É così delicato ed è perenne, un fiore che si fa crema per attutire le botte del mondo ed è quello giusto per un percorso perenne: si usa molto nel massaggio per l’arte della carezza».

Il titolo “Arnica” è una metafora che racchiude il senso della canzone: come l’arnica può curare i traumi fisici, così con la canzone Gio ha potuto alleviare i traumi dell’anima.

«Ormai scrivo canzoni solo con la chitarra e trovo i miei blocchi per farlo – ha confessato – Mi stavo arrampicando sulla montagna quando ho messo il dito medio della mano sinistra nella mono presa e sono caduto: non potendo più suonare la chitarra, ma dovevo farlo, ho preso una tastiera e dopo dieci ore mi ho completato la canzone: durante l’incidente mi era arrivata la prima strofa a terra durante il riporto».

Sul palco dell’Ariston Gio Evan proporrà una esibizione particolare.

«Teatrolizzerò la mia canzone, ma tutto molto minimale – ha confidato – Ho provato a limitarmi a fare tutto il brano con le mani come se fosse una tela: sono più appassionato di teatro e di pittura più che di musica e sarà una performance molto silenziosa e non ci sarà nessuno dietro».

“Arnica” fa parte del nuovo album “Mareducato”, in uscita il prossimo 12 marzo, che si può definire un vero e proprio concept album, realizzato in due parti. Nella prima parte ci sono dieci canzoni che rappresentano le tappe di un viaggio immaginario dalla riva al profondo del mare, dove ogni fase è uno stato d’animo, conoscenza di se stessi e dei propri limiti; nella seconda parte Gio dà spazio all’arte poetica recitando dieci poesie inedite accompagnate dalla musica.

«Vengo dalla montagna e morirò in montagna – ha accennato – Ho passato la pandemia al mare, a Grottammare in Adriatico, e ho voluto dire grazie al mare ora che ne sono andato via: ho scoperto che il mare ti fa vedere come sei messo».

Gio Evan è un personaggio poliedrico e sarà sicuramente una vera sorpresa al prossimo Sanremo.

«Sono stato fortunato perché ho avuto dei dialoghi celesti: avevo una vocazione – ha osservato – Sono andato via di casa a 14 anni con i miei genitori che avevano divorziato: un amico mi disse di andare a vivere da lui a Pietralunga, mi davano una casa e scoprii che la meditazione e il digiuno erano una terapia, imparai l’induismo, trovai un vangelo per terra e mi avvicinai al cristianesimo».

Durante la serata delle cover Gio Evan ha scelto la canzone “Gli anni” degli 883.

«Sono un ragazzo, vivace, spericolato e faccio feste – ha ammesso – Credo nella vita, nella profondità del cielo e della terra, e non sono stato troppo severo; fare le guerre non serve a niente e il mio motto è “vivere e lascia vivere”: mi sono preso tutta la gioiosità scegliendo Max Pezzali con cui sono un po’ cresciuto, gli anni del mio motorino, e mi piaceva molto celebrativa cantarla con i quattro cavalieri scelti, i cantanti Erminio Sinni, Elena Ferretti, Gianni Pera e Ann Harper di The Voice Senior».

Giovanni Giancaspro è ormai conosciuto come Gio Evan.

«Non è un nome d’arte – ha sottolineato – Dopo quasi tre anni India sono arrivato in Sudamerica in bicicletta dove sono stato ospite in una tribù Hopi; non ero più lo sciamano che volevo essere a vivere da Josè che mi ha battezzato Evan come Giovanni l’evangelista, l’amato: è rimasto Gio per non tradire le mie radici, il nome datomi da mia madre e mio padre».

Gio Evan è un artista poliedrico: scrittore, cantautore e artista di strada e il 16 marzo arriverà anche il suo nuovo libro di poesie “Ci siamo fatti mare”.

Franco Gigante

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: