Il tema è stato discusso nel corso del webinar organizzato da Edison e Confindustria Puglia per accompagnare le imprese locali lungo il percorso dell’autoproduzione e dell’efficienza energetica
Bari, 12 gennaio 2021. La Puglia registra consumi finali di energia pari a 5,578 MTEP (Milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio) all’anno, pari al 4,9% dei consumi totali nazionali. In particolare – secondo i dati dello studio ‘Energia e competitività in Puglia’ a cura del Politecnico di Milano e dello spinoff del Politecnico di Bari Ingenium presentati durante il webinar organizzato da Edison col supporto di Confindustria Puglia e in collaborazione con le territoriali Bari e BAT, Brindisi e Foggia – il settore industriale regionale risulta particolarmente «energivoro», rappresentando il 25,7% dei consumi finali, ben oltre la media nazionale, pari al 21%.
Dalla ricerca è emerso, inoltre, un rilevante ricorso dell’industria pugliese a combustibili solidi (come carbone e carbon coke): circa il 25,5% dell’energia consumata dal comparto, infatti, proviene da combustibili fossili rispetto al solo 5% registrato a livello nazionale. Il largo uso (soprattutto in siderurgia) di fonti energetiche derivanti dal carbone rende il mix di combustibili utilizzati in Puglia meno efficiente a livello di emissioni di CO2 rispetto a quelli utilizzati a livello nazionale: il settore industriale pugliese, infatti, sebbene rappresenti solo il 5,9% dei consumi energetici nazionali del comparto, è responsabile del 6,7% delle emissioni di tutto il settore industriale italiano.
Tuttavia, è emerso durante il dibattito, è uno scenario che potrebbe migliorare nel giro di pochi anni qualora le imprese industriali del territorio consolidino i percorsi di efficientamento in grado di renderle più competitive e meno impattanti a livello ambientale: autoproduzione di energia, efficientamento energetico, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi.
Fra il 2015 e il 2019 gli investimenti in efficienza energetica effettuati in Puglia – regione con margini di efficientamento energetico e decarbonizzazione importanti – risultano nel complesso pari a circa un miliardo di euro, trainati dal settore industriale che ha investito 586 milioni. Considerando gli obiettivi fissati nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e la quota in capo alla Regione Puglia, si stima che la riduzione dei consumi energetici al 2030, rispetto ai livelli degli ultimi dati disponibili, sarà del 12% (oltre 170mila Tonnellate equivalenti di petrolio) nel settore industriale e dell’11,4% (quasi 97mila Tonnellate equivalenti di petrolio) nel settore terziario.
Per il conseguimento di questi obiettivi saranno necessari nel decennio 2021 – 2030 investimenti in efficienza energetica di 1,6 miliardi di euro nel settore industriale e di 3,9 miliardi nel terziario che consentiranno, rispettivamente, risparmi in bolletta pari a 1,35 e 2,7 miliardi di euro, oltre che un taglio nelle emissioni di CO2 di circa 10,7 milioni di tonnellate (pari a quelle emesse da oltre 600.000 auto per dieci anni) nel settore industriale e di oltre 5 milioni in quello terziario (300.000 auto). Investimenti – è stato evidenziato durante l’incontro – coperti non solamente dalle imprese, ma anche attraverso incentivi e fondi specifici europei e nazionali come il Next Generation EU.
“Edison – ha dichiarato l’amministratore delegato di Edison, Nicola Monti – è protagonista della transizione energetica italiana e intende esserlo anche attraverso le risorse e competenze che mette a servizio del Paese e delle sue imprese per raggiungere gli obiettivi fissati dal PNIEC. Oggi siamo presenti a questo evento virtuale in Puglia perché crediamo molto in questa regione e nelle potenzialità del suo settore produttivo: portiamo la nostra esperienza nella produzione di energia sostenibile e nei servizi di efficienza energetica per accompagnare gli attori regionali sia del settore pubblico che privato nei loro percorsi di sviluppo, aiutandoli a sprigionare le loro potenzialità in linea con gli obiettivi climatici ed ambientali, oggi imprescindibili”.
“Gli ingenti investimenti nella transizione energetica – ha dichiarato il presidente di Confindustria Puglia, Sergio Fontana – sono fondamentali per il loro significativo impatto su PIL, occupazione e ricadute ambientali e costituiscono una leva importante per favorire la ripartenza del nostro Paese. In questo quadro, il settore energetico pugliese dovrà rilanciare gli investimenti volti alla crescita delle filiere innovative e alla riconversione, all’adattamento e alla trasformazione degli asset esistenti, anche nel rispetto dei criteri di economia circolare che assicurano la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi. L’obiettivo è quello di contribuire in maniera decisiva alla realizzazione di un importante cambiamento della politica energetica nel mondo produttivo verso il Green New Deal”.
“Accrescere la competitività riducendo i costi energetici: è questo l’obiettivo che ci poniamo – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e all’Energia della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci – in questo periodo in cui programmiamo la ripresa economica all’interno di questa grave emergenza sanitaria e in cui pianifichiamo un nuovo scenario energetico per la Puglia. Abbiamo, infatti, la necessità, e anche la determinazione, di preparare il nuovo piano energetico ambientale che non potrà prescindere da alcuni punti chiave: diminuire complessivamente la dipendenza della Regione Puglia dai combustibili fossili e aumentare il livello di investimenti per l’efficienza energetica delle industrie pugliesi. Dovremo quindi governare un passaggio verso modi di produrre l’energia che facciano ancora più affidamento sulle energie rinnovabili, e integrare in maniera capillare la produzione e la gestione dell’energia in tutti i settori economici. La transizione energetica è una nostra priorità così come l’impiego di fonti energetiche alternative tra cui l’idrogeno”.
Al webinar sono intervenuti anche il presidente del MIP Politecnico di Milano Graduate School Vittorio Chiesa e il vicepresidente della Fondazione Edison Marco Fortis che ha ricordato la vivacità del contesto imprenditoriale pugliese, costituito da quasi 330.000 aziende, di cui l’8% (oltre 26.000) manifatturiere che occupano il 14% degli addetti. Un sistema industriale supportato nel suo sviluppo dal settore della ricerca, che conta oltre 5.000 ricercatori e competenze scientifiche in vari ambiti interdisciplinari, dalla biologia all’aerospazio, dall’ICT alle nanotecnologie; e che ha contribuito alla nascita e al consolidamento di vari distretti tecnologici.
Edison è attiva in Puglia nella produzione di energia elettrica attraverso 11 impianti eolici, 27 impianti fotovoltaici e la centrale termoelettrica di Candela (FG). La società, che è un player nazionale impegnato lungo tutta la penisola, vende energia elettrica e gas a 200.000 clienti, consegna gas naturale a 20 stazioni di rifornimento metano per autotrazione e fornisce servizi per la gestione sostenibile delle risorse energetiche e ambientali di imprese, terziario e Pubblica Amministrazione.
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Edison
Edison è tra i principali operatori di energia in Italia ed Europa con attività̀ nell’approvvigionamento, produzione e vendita – con oltre 350 punti vendita di energia elettrica, gas naturale e servizi alle famiglie ed imprese. Con i suoi oltre 135 anni di storia, Edison ha contribuito all’elettrificazione e allo sviluppo del Paese. Oggi opera in Italia, Europa e Bacino del Mediterraneo, impiegando 5.000 persone. Edison intende la sostenibilità come leva di business e di creazione di valore: per questo si è impegnata a orientare le proprie attività nella direzione indicata dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Le politiche di sostenibilità di Edison si concretizzano in sei ambiti di azione: sostenibilità dei processi aziendali, lotta al cambiamento climatico, valorizzazione delle persone e del talento, vicinanza ai clienti e al mercato, tutela della biodiversità, confronto con stakeholder e progettazione condivisa.