Sinalp Sicilia la crisi economica ed occupazionale del Sud e l’iniqua distribuzione del Recovery Fund 

Tutti siamo concentrati ed interessati alla tragica e spietata contabilità giornaliera dei morti da COVID e non percepiamo quello che sta realmente accadendo nel mondo del lavoro.

Questa lapalissiana evidenza ci fa mostra il totale disinteresse della politica e del Governo Nazionale sulla strage delle aziende e dei livelli occupazionali con conseguenziali ed impressionanti perdite di posti di lavoro.

Il quadro nazionale della strage di posti di lavoro, diventa disperato se si analizza la condizione economica ed occupazionale della Sicilia e del meridione nel suo complesso.

Da circa un anno ormai i nostri rappresentanti politici nazionali si stanno riempendo la bocca sull’opportunità più unica che rara dei finanziamenti del Recovery Fund  accapigliandosi sulla gestione di questi soldi.

Non sanno come utilizzarli, non sanno come agevolare le aziende ed il tempo passa inesorabile aggravando sempre di più la disoccupazione.

Disoccupazione che subirà sicuramente una impennata esponenziale dopo il 30 marzo, data fatidica che annullerà il blocco dei licenziamenti attualmente in essere.

Il recente studio di Confcommercio emette una tragica sentenza sulla disperazione della società civile italiana certificando che già nel 2020 ben 240 mila imprese hanno chiuso i battenti causa crisi COVID ed altre 180 mila hanno chiuso per motivi comunque ricollegabili, anche se indirettamente, sempre alla crisi pandemica del COVID e pur consapevoli di questo triste primato, fin da ora possiamo affermare che purtroppo questo numero avrà ancora una ulteriore crescita esponenziale appena terminerà il blocco dei licenziamenti.

La Sinistra negli ultimi 25 anni ha governato questa nazione per ben 16 anni, se consideriamo governo di centrodestra anche l’anno del  governo Lega/M5S.

Ci chiediamo, questi politici cosa hanno fatto realmente in 16 anni di governo della Nazione italiana per affrancare dalla “miseria” il meridione d’Italia e la Sicilia in particolare?

Pur apprendendo dalle interviste e dichiarazioni dei vari leaders della sinistra, che da 25 anni stanno dando, secondo il loro pensiero, “l’anima” per eliminare questo vergognoso gap nord/sud, realmente quali sono stati i risultati?

Questi signori ci ricordano un giorno si ed un altro anche, che non dormono la notte per trovare soluzioni in grado di risolvere i danni causati dai loro barbari avversari politici che purtroppo vogliamo ricordare a noi stessi ed ai cittadini italiani, che negli ultimi 25 anni hanno governato solo per 9 anni contro i 16 della sinistra.

Oggi, che è un momento epocale per la nostra nazione, apprendiamo che nel settore portuale l’attuale Governo Nazionale sta discutendo, nell’ambito del Recovery Fund, del Piano Nazionale Portuale per rilanciare i porti italiani e dare il via all’intermodalità, alla logistica integrata, e gli investimenti per l’Italia saranno oltre 3 miliardi di euro.

Cioè investimenti enormi finanziati dall’Europa per ammodernare e digitalizzare i nostri scali portuali, metterli in condizione di competere con quelli Europei dotandoli di moderne infrastrutture, rinnovare le flotte portuali e i mezzi di terra, e fin qui tutto bene.

Ma quando ci si addentra nell’utilizzo delle somme destinate all’Italia ci accorgiamo che l’accaparramento della stragrande maggioranza di questi fondi dedicati ai porti è esclusiva dei porti di Genova e Trieste. Mentre i porti di Palermo, Catania, Messina, Napoli, Bari, Cagliari, Gioia Tauro, ed altri porti del Sud Italia si dovranno accontentare delle briciole, appena 700 milioni di euro a fronte di 2,3 miliardi dedicati a Genova e Trieste, sempre che il nord non chiederà ulteriori fondi per completare i loro grandi piani di ammodernamento.

Sommessamente vogliamo ricordare ai politici del sud che fanno parte integrante di questo Governo Nazionale che sarebbe ora che si ricordassero delle loro origini sudiste, se veramente, oltre le chiacchiere, vogliono eliminare il famigerato gap nord/sud.

A tale proposito dobbiamo evidenziare che nel dibattito in Commissione Europea sugli investimenti del settore portuale italiano, l’unico politico italiano a presentare una interrogazione sulla gestione e fiscalità dei porti del Sud Italia ai quali viene imposto da sempre un regime di tassazione penalizzante e una non equa distribuzione degli investimenti del Recovery fund è stato l’eurodeputato leghista Vincenzo Sofo, nato a Milano e di origini Calabresi.

L’unico politico che ha avuto il coraggio e la dignità di denunciare l’ennesimo vergognoso scippo del nord verso il sud, incredibile ma vero, è stato eletto in Lombardia nelle liste della Lega.

Dopo 25 anni dei quali 16 con la sinistra al potere il sud ha bruciato tutte le risorse economiche ed occupazionali che era riuscito a raggiungere fino ai primi anni novanta, ma continuiamo a sentirci ripetere il mantra che loro sono i buoni e che lottano disperatamente per aiutare il Sud.

Anche i finanziamenti per  il Servizio Sanitario Nazionale in tutti questi anni sono stati sempre squilibrati a vantaggio della rete ospedaliera del nord.

Vogliamo ricordare agli italiani del sud che dal 2000 al 2019 dei 50 miliardi impegnati nella sanità dai governi Nazionali che si sono alternati in questi anni, solo 11 miliardi sono stati assegnati alla sanità del sud; poi ci chiediamo come mai esiste il turismo sanitario dei cittadini del sud che emigrano verso le strutture ospedaliere del nord, drenando ulteriore ricchezza verso le già ricche regioni del nord e togliendo ricchezza, quella poca che ci resta, alle regioni del sud.

Ma in tutti questi anni dove al governo nazionale l’ha fatta da padrone la sinistra, i suoi esponenti politici siciliani dove erano? Si sono accordi di questo vergognoso scippo? Hanno capito che si sono resi colpevoli del disfacimento della rete sanitaria siciliana?

Semplicemente per far capire di cosa si sta discutendo vogliamo evidenziare che per la Sanità pubblica il Governo Nazionale in questi anni ha speso per ogni cittadino della Valle d’Aosta 90 euro annui, per l’Emilia Romagna 85 euro procapite, per la Toscana 77 euro a cittadino mentre per la Sicilia 17 euro a persona e per la Calabria ancora meno, 15 euro per ogni calabrese.

I nostri politici al Governo dove erano impegnati? Stavano lavorando per la “pace nel mondo”? Per trovare la soluzione  definitiva sul Santo Gral?

Il Segretario del Sinalp Sicilia Dr. Andrea Monteleone si chiede del perchè la Sicilia ed il Sud meritino questa tragica e vergognosa realtà.

La Politica nel Sud, a causa dell’ignavia, vigliaccheria ed impreparazione dei suoi politici, ha fallito su tutti i fronti; istruzione, sanità, viabilità, sicurezza, ambiente, economia, autonomia, non esiste un fronte dove non subiamo la prepotenza economica e politica del nord.

E’ giunto il momento di dire basta a questa politica che ha affossato la nostra regione.

Ci auguriamo per le prossime elezioni Comunali di Palermo, e se il Governo Nazionale verrà sfiduciato anche per le elezioni Nazionali, che il popolo siciliano riesca a svincolarsi dagli schemi ottocenteschi di destra e sinistra, di buoni e cattivi per posizioni ideologiche preconcette, ed incominci a ragionare e votare quei politici che veramente vogliono battersi per la vera autonomia della Sicilia e per la sua crescita economica e sociale.

L’Ufficio Stampa Sinalp

Dr. Franco Lipari

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