Gli eventi, si sa, in massima parte non accadono senza cause, reali o anche presunte, non esenti, però, entrambe da punti interrogativi. A maggior ragione gli eventi storici finiscono con l’avere tutti, nonostante l’analisi dei documenti, interrogativi spesso non solo irrisolti ma diversi pure, a seconda della visione delle parti che analizzano gli accadimenti, mai dunque di un solo versante. Il Covid 19 ha, nell’anno appena lasciato alle spalle, sconvolto la normalità, sia pure apparente, del modus vivendi della umanità globale. Il nuovo anno si è aperto con la possibilità, attraverso vaccini, di una risoluzione della pandemia, ma anche con lo spegnersi del cosiddetto ‘faro della democrazia’, per tutti negli USA, la parte dove splendeva di più e pertanto considerata leader del mondo.
Il 6 gennaio 2021 passerà alla storia degli Stati Uniti d’America per la insurrezione con conseguente irruzione al Campidoglio: un attacco senza precedenti al Congresso. Causa evidente la sconfitta del repubblicano Donald Trump, nel 2020 candidato ad un secondo mandato alla Presidenza degli Stati Uniti; sconfitta non accettata dallo stesso e dai suoi fautori che dichiarano anch’essi non reale lo scarto dei voti a vantaggio del candidato democratico Joe Biden. Questi dovrebbe, proprio per la vittoria elettorale, dal 21 gennaio 2021, giorno successivo alla cerimonia di giuramento del 20, essere Presidente con pieni poteri. Dietro l’insurrezione, che ha provocato anche vittime, c’è l’incertezza sullo scarto dei voti a favore di Biden per la modalità, a causa del Covid 19, diversa di votazione (tramite Posta), ritenuta facilmente manovrabile, e ciò è stato avvalorato dal presidente uscente Trump, restio a dichiararsi sconfitto. C’è anche un anno vissuto tra grandi incertezze e difficoltà per la pandemia, con diseguaglianze via via più marcate tra centro e periferia, fra metropoli e provincia. Si può dire che gli Usa abbiano assunto un carattere tribale, in un clima quasi di guerra civile che, a differenza di altri eventi simili vissuti nel passato, non è, però, caratterizzata da una vera e propria organizzazione, né da forme di ideali. Ma ci sono anche in azione le milizie della Destra estrema, i cosiddetti Proud Boys, capeggiati da Enrique Tarrio Jr, candidato alle elezioni primarie repubblicane del 2020 e poi rinunciatario. C’è inoltre il movimento dei Boogaloo Boys, contrari ai lockdown per la pandemia e annuncianti la guerra per la razza. Paiono tutti ispirati a QAnon, teoria del complotto, anche di intrighi finalizzati soprattutto a un presunto traffico di esseri umani, con attacchi rivolti in particolare a proprietari e dipendenti di ristoranti. Secondo Trump, che ieri invitava pure lui alla calma e al rientro a casa, e secondo i suoi supporter le violenze sarebbero da addebitare particolarmente agli infiltrati Antifa, movimento di sinistra già presente nella Germania degli anni Trenta e modernizzato tra gli anni Settanta e Ottanta in opposizione ai movimenti di estrema destra. Non si può non riflettere che c’è, a partire da certi conflitti posti in atto lo scorso secolo, dalle guerre per ‘esportare democrazia’, una degradazione della Potenza vista come ‘stella polare’, sino a doverla ora considerare non più ‘unipolare’ ma facente parte di un sistema multipolare che potrebbe vedere, invece, in primo piano i discendenti di Qin. L’America –lo si dice da più parti- ha la forza della ripresa ma, al momento, non avendo evitato l’assalto al cuore della democrazia, sta mostrando il fallimento di un sistema, non solo politico, fallimento che può ripercuotersi su tutto l’Occidente.
Antonietta Benagiano