Il dittatore dello stato delle banane

Donald Trump in quattro anni ha trasformato una grande democrazia in un paese del terzo mondo

di Fabio Sortino

Il Campidoglio è stato assalito da un manipolo di balordi aizzato dall’ormai ex presidente Donald Trump proprio nel giorno del passaggio delle consegne dallo stesso Trump a Joe Biden.

Trump,  un presidente divisivo che ha spaccato in due il paese, che ha fallito su tutta la linea. Dal punto di vista economico,  politico, sanitario (non dimentichiamo l’assurda politica sanitaria contro il coronavirus) ha portato dalla sua parte un’umanità disperata e arrabbiata che è  stata protagonista di questo incredibile colpo di stato del Congresso. Quattro anni fatti di razzismo,  sessismo, sovranismo esasperato, accordi col suprematisti, mentre in Europa e in Italia si tifava per questo tycoon neanche capace di essere efficiente nell’economia che avrebbe dovuto essere il suo terreno.  Dicevamo in Europa e in Italia  si è scimmiottata questa vera sciagura per gli Stati Uniti.

Si è trattato di una giornata drammatica per l’America. La disintegrazione dei valori e della democrazia rappresentativa,  una spaventosa debolezza delle forze dell’ordine con questi criminali guidati da Trump che entravano tranquillamente in Congresso è un segno di come si debba superare il sovranismo.

La democrazia a colpi di social media ha fallito. La democrazia americana ha fallito. È questo che diranno i nemici della prima potenza economica del mondo che è  però per larghe frange, come ha detto  Roberto Saviano il paese più ricco del terzo mondo. Anche questo accanirsi dopo la Vittoria di Biden del 3 novembre scorso nel non volere accettare la sconfitta con Infiniti ricorsi tutti falliti, questo calpestare le più elementari regole della democrazia come l’accettazione della sconfitta hanno acuito i contrasti tra una popolazione già di per sé divisa in due parti quasi uguali (ma di certo non tutti i 72 milioni di elettori che hanno votato Trump sono come gli esagitati che hanno invaso il

Congresso). Ma c’è anche la possibilità che lo tsunami Trump spacchi in due anche il partito  repubblicano. Intanto mentre Biden e tutti i paesi del mondo hanno condannato l’azione di questi esagitati, Trump continua a dire che le elezioni sono rubate e non rinnega niente. Intanto il 70% degli americani dà la colpa a Trump di questo orribile fatto. Ora si parla di una rimozione di Trump. In poche parole questo tentato golpe è da attribuire a Donald Trump.

4 persone sono morte 13 ferite il Campidoglio in balia di questi estremisti seguaci di Trump seduti sugli scranni del Congresso. Ripetiamo ancora una volta che è vergognosa se non sospetta l’inazione delle forze di polizia.  Quando stiamo scrivendo sta per avvenire la transizione da Trump a Biden, ma resta questa pagina nerissima della democrazia americana e alla democrazia in generale. Ora toccherà a Biden ricucire un paese dilaniato da Trump e un Parlamento violato.  Si registra da quattro anni una completa assenza di regole. Il tutto in una polveriera fatta di 1000 morti al giorno per covid 19, da una crisi economica senza precedenti insomma in un contesto che di tutto aveva bisogno tranne che di un presidente come Trump. Viene in mente la caduta  di Roma ad opera del barbaro Brenno nel A.C quando le porte di Roma vennero  violate. Ora, la più grande democrazia del mondo e la più grande potenza economica cede ad un gruppo di balordi e ad un capopopolo diventato inopinatamente Presidente. A Biden l’arduo compito di rimettere in piedi il gigante dai piedi d’argilla.

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