Sua Maestà Mohammed VI e la cultura ebraica marocchina

Negli scorsi giorni si svolta la prima missione ufficiale in Marocco di una delegazione congiunta Stati Uniti Israele. A meno di due settimane dopo l’annuncio che il Marocco avrebbe riattivato le relazioni di cooperazione con lo stato ebraico una delegazione congiunta israelo-americana si reca nella capitale marocchina Rabat con il primo volo diretto fra Israele e Marocco.
La delegazione americana, guidata dal consigliere della Casa Bianca Jared Kushner accompagnato fra gli altri dall’inviato Usa per il Medio Oriente Avi Berkowitz, e quella israeliana, guidata dal consigliere per la sicurezza nazionale Meir Ben Shabbat, si fermeranno in Marocco per 24 ore. La compagnia israeliana El Al ha assegnato allo storico volo Israele-Marocco, che dovrebbe durare circa sei ore, la sigla LY555 in riferimento al hamsa, la mano a cinque dita molto popolare in entrambi i paesi come simbolo di buona fortuna.
Fin qui le dichiarazioni ufficiali, che come tali hanno un peso storico ma, la visita è stata fatta anche di momenti simbolici che dovrebbero essere maggiormente analizzati. Infatti, la delegazione israelo americana ha reso omaggio durante la sua permanenza a Rabat anche alla tomba di Sua Maestà Mohammed V, un sovrano che nel turbine della seconda guerra mondiale, mentre l’antisemitismo colpiva gran parte dell’Europa e non risparmiava neppure le comunità ebraiche del nord africa , seppe opporsi fermamente alla persecuzione della comunità ebraica marocchina .
I gesti valgono più delle parole, il Marocco e le dinastie che si sono susseguite nel Regno, hanno sempre offerto un porto sicuro per le comunità religiose abramitiche e può oggi offrire un modello per la risoluzione delle questioni del Medio Oriente, questioni che spesso , troppo spesso non sono dovute alle popolazioni dei paesi interessati ma frutto della politica occidentale . La stessa questione dei luoghi santi di Gerusalemme /Al-Quds trova la sua origine proprio nella tragica eredita della grande guerra quando il Medio Oriente divenne luogo di spartizione tra le potenze vincitrici. Il Marocco e Sua Maestà Mohammed VI dimostra, da sempre che le logiche del passato siano esse della fine del primo conflitto mondiale o della “guerra fredda” devono essere consegnate al passato per creare un nuovo sistema di relazione tra le nazioni e le religioni . Per questo anche l’Europa se, vuole contare veramente nello scacchiere mondiale deve perseguire la direzione del Marocco.

Occorre però precisare alcuni aspetti che gli osservatori occidentali non hanno sufficientemente evidenziato: il primo Il Regno del Marocco non ha normalizzato le proprie relazioni con Tel Aviv , bensì a riattivato gli uffici di collaborazione tra le due nazioni che erano state congelate a partire dagli anni 2000. Aspetto, magari sottile ma che è rappresentativo di molti aspetti, forse quello più importate che Sua Maestà Mohammed VI in qualità di presidente del comitato che sovraintende la custodia dei luoghi santi a Gerusalemme/Al Quds, non può venire meno a questo impegno.

Il secondo aspetto , molto evidenziato dalla stampa riguarda l’introduzione dello studio della cultura ebraica in Marocco. Questo aspetto , seppur importante dimostra anche la scarsa conoscenza del Marocco . Infatti, fin dall’adozione della costituzione del 2001 la cultura ebraica è menzionata tra le culture storiche del Marocco e questa presenza è passata del tutto inosservata ma , per certi aspetti è ben più importante , perché eleva la cultura ebraica al rango delle componenti storico/culturali del Regno . Inoltre, proprio all’inizio di quest’anno Sua Maestà Mohammed VI visitò la vecchia medina di Essaouira mobilitando investimenti per circa 28 milioni di Euiro . Su questo progetto fortemente voluto da Sua Maestà e seguito con determinazione vede coinvolte anche le strutture ed il patrimonio culturale ebraico marocchino della città .

In tutto questo , che un osservatore attento delle cose del Marocco e della grande visione portata avanti da Sua Maestà con la determinazione di un grande statista confiderebbe come ovvie, la cosa che piacevolmente sorprende è che finalmente anche l’opinione pubblica mondiale si accorga che la comunità ebraica marocchina è da sempre parte integrante della storia, della cultura e della società marocchina . Sua Maestà Mohammed VI con la sua azione nel campo della difesa della cultura ebraica marocchina vuole porre davanti al mondo la possibilità di coesistenza e reciproco aiuto che le religioni del Libro possono dare l’una nei confronti dell’altra. E che le grandi religioni possono , ma io direi devono, dialogare. La difesa della peculiarità del Marocco , di una Nazione islamica nella quale cristiani ed ebrei vivono in pace potrebbe essere un modello per il luoghi santi di Gerusalemme , la città santa nella quale le tre grandi fedi abramitiche dovrebbero poter vivere in pace

Marco Baratto
Forum Lombardia Marocco

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