CINQUE: DOCENTI E PSICOLOGI NON FORMATI OSTACOLANO TALENTI, NOI DOBBIAMO FARLI FIORIRE
Roma, 19 dicembre – Ormai quasi ogni docente o psicologo che lavora nelle scuole incontra bambini o un adolescenti con alto potenziale. I plusdotati non sono più casi isolati, rappresentano il 5% della popolazione studentesca (un minore per classe), eppure non è diffusa una formazione adeguata per i professionisti del settore: insegnanti e psicologi. “Il talento sembra ancora un tema ‘nuovo’ in Italia, mentre negli Stati Uniti si studia da oltre 100 anni. Da noi è sottovalutato, si pensa che chi abbia talento non abbia bisogno di aiuto, ma non è così. Esistono varie tipologie di talento e spesso la scuola può ostacolarle invece che farle fiorire”. Lo afferma senza giri di parole Maria Cinque, professoressa associata di Didattica e Psicologia Speciale dell’Università Lumsa e responsabile scientifico del master universitario di primo livello ‘Gifted. Didattica e psicopedagogia per gli alunni con alto potenziale cognitivo e plusdotazione’, promosso dalla Lumsa insieme agli esperti dell’Istituto di Ortofonologia (IdO).
Questo corso, unico in Italia, è giunto già alla sua terza edizione ed è destinato a docenti, sia curriculari che di sostegno, delle scuole statali e paritarie; referenti per la disabilità e coordinatori del sostegno presso scuole statali e paritarie; dirigenti scolastici delle scuole statali e coordinatori didattici delle scuole statali e paritarie; psicologi che vogliano acquisire competenze di carattere psicopedagogico per lavorare nell’ambito della plusdotazione e della giftedness. Le nuove lezioni partiranno il 15 gennaio ed è ancora possibile iscriversi.
Per informazioni consultare le pagine https://masterschool.lumsa.it/master_primo_livello_gifted; http://www.ortofonologia.it/alto-potenziale-cognitivo-e-plusdotazione-ecco-lopen-day-in-pillole-del-master-lumsa-ido/.
Il master universitario si propone di fare acquisire ai corsisti un insieme strutturato di conoscenze, capacità e competenze in ambito didattico e psicopedagogico per l’alto potenziale cognitivo relativo alla Scuola dell’infanzia, alla Scuola primaria, alla Scuola secondaria di primo e di secondo grado. I docenti potranno pagarlo con la Carta docente. I partecipanti acquisiranno, inoltre, un’ampia e approfondita conoscenza delle caratteristiche dei minori ad alto potenziale intellettivo, e svilupperanno competenze nella progettazione di percorsi curricolari, attività didattiche e interventi di valorizzazione per alunni con alto potenziale. Inoltre i partecipanti avranno gli strumenti per implementare strategie atte a favorire il processo di crescita e di inclusione degli alunni plusdotati nel contesto scolastico, per valorizzare e investire sulle loro potenzialità, con particolare attenzione ai quadri twice-exceptional, ovvero quelle situazioni in cui l’alto potenziale si associa a disturbi di diverso genere (DSA, ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio).
“È importante contrastare tutte le diagnosi non precise, che confondono la plusdotazione con un disturbo- avvisa Laura Sartori, psicoterapeuta dell’età evolutiva e coordinatrice del Progetto Gifted dell’IdO, nonché membro del Comitato tecnico del Miur per l’elaborazione delle linee guida- una plusdotazione non riconosciuta e non adeguatamente attenzionata può causare in bambini e adolescenti dei Disagi emotivo-comportamentali”. A tal fine, dalla scorsa edizione è stato inserito un modulo specifico per gli psicologi: “Vogliamo aiutarli a formarsi sulla plusdotazione e sulla didattica più adatta a loro, essendo ormai sempre più numerosi all’interno del mondo della scuola- conclude Cinque- questa opportunità rappresenterebbe per loro una formazione che li completa”.
Il successo di questa offerta formativa per il personale docente è provato infine dalla testimonianza di Rossella Sonnino, dirigente scolastica dell’IC Regina Elena: “Chi ha frequentato il corso ha avuto la possibilità di poter ulteriormente acquisire competenze e capacità pratiche e operative. Le valutazioni sono state talmente positive che molti insegnanti stanno chiedendo di poterlo seguire per ampliare la conoscenza sul funzionamento cognitivo, emotivo e relazionale dei gifted, e orientare così al meglio l’intervento a loro rivolto”.