“Le imprese hanno il diritto di scegliere il contratto collettivo che più ritengono adeguato alla propria situazione, in nome della libertà sindacale sancita dalla Costituzione”. Così il Segretario generale della Fesica Confsal Bruno Mariani riporta il contenuto di una sentenza del Tribunale di Torino dello scorso 9 dicembre.
Il Tribunale ha confermato, infatti, ancora una volta l’applicazione dell’art. 39 della Costituzione, dopo che un imprenditore piemontese del settore industriale-metalmeccanico aveva preferito recedere dal precedente Ccnl di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil aderendo a quello Conflavoro Pmi – Fesica Confsal.
“La Fiom Cgil aveva deciso con un ricorso – spiega Bruno Mariani – di invalidare la libera scelta di un datore di lavoro circa il cambio del Contratto collettivo nazionale, asserendo la validità per ultrattività del proprio Ccnl anche se rescisso dall’imprenditore. Ma diritto e giustizia hanno fatto il loro corso ed oggi quell’imprenditore piemontese con 35 dipendenti può essere certo di aver fatto prima di tutto una scelta legittima e, per quanto mi riguarda, parecchio più vantaggiosa per l’economia della sua azienda ed il benessere dei lavoratori. Con quali ragioni antidemocratiche ed antisindacali la Fiom pensava che il Tribunale di Torino potesse dargli ragione? Ogni volta che accadono situazioni di questo tipo col solito epilogo, continuo a chiedermelo”, conclude il Segretario generale Fesica Confsal Bruno Mariani.
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