“Sarebbe opportuno che andaste a trovare la cagnetta e il suo padrone. Io la vedo sempre sola, prigioniera in pochi metri di terreno recintato. Il pezzetto di terreno è isolato, non appartiene ad una casa. E’ vero che il cane ha una cuccia e una tettoia per ripararsi, ma le notti invernali al parco naturale della Cervelletta sono gelide, e i giorni d’estate particolarmente caldi. Sembra che solo la domenica, il padrone, che è un cacciatore, la porti fuori con sé. Gli altri giorni resta sola. La cagnetta si trova a poca distanza dall’Azienda Agricola Bio della Cervelletta (Colli Aniene), la vedete sulla sinistra, nel tratto di strada tra la casa dell’Azienda e il Casale della Cervelletta”.
Ho inviato questa segnalazione alla Polizia locale di Roma Capitale e ad una nota organizzazione che si occupa di proteggere gli animali. Io non m’intendo di cani e quindi non so con certezza se la cagnetta in questione stia bene o male in quella condizione. Dovrebbero stabilirlo i vigili oppure l’organizzazione cui ho scritto. Nessun riscontro da parte dei vigili, mi ha risposto invece l’organizzazione dopo qualche giorno, chiedendomi se la situazione era rimasta invariata. Ho risposto subito che la situazione era la medesima, pensando ad un immediato sopralluogo. Mi sbagliavo. L’organizzazione chiede che io riempia prima un modulo e fornisca il mio numero di cellulare. La burocrazia viene prima della salute del cane. “Grazie lo stesso e buon lavoro”, ho risposto.
Carmelo Dini