No alla violenza sulle donne: anche la Cimop (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) ricorda questa giornata così significativa, aggiungendo alla nota problematica anche quella nicchia di lavoratrici della sanità fatte oggetto di aggressioni e insulti.
“L’Italia vive una cupa fase sociale anche per via dei numerosissimi casi di violenza sulle donne – osserva il Segretario Nazionale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango – i 91 femminicidi fatti registrare nel 2020 sono la spia, da un lato di una vergogna nazionale senza precedenti e dall’altro di un preciso malessere che va approfondito e analizzato. Il lockdown dovuto al Covid ha purtroppo incrementato i casi nel nostro paese: per cui occorre un passo in più rispetto a ciò che è stato fatto fino ad oggi. Superata la fase dell’indignazione e della consapevolezza sulla necessità di altri strumenti, va messa in campo una strategia organica e a più cervelli per prestare ascolto a quei disagi e prevenirli”.
E aggiunge: “Accanto alla nota casistica che ha fatto raggiungere all’Italia un triste primato, vorrei citare anche quelle donne impegnate nelle professioni sanitarie fatte oggetto di aggressioni e minacce. Non dimentichiamole, soprattutto in questi mesi in cui l’emergenza pandemica sta mettendo purtroppo in secondo piano tutte le altre problematiche, come appunto le aggressioni ai medici”.