Ho letto il comunicato inviato agli organi di informazione dalla Confederazione italiana agricoltori (CIA) in merito alla grave crisi che sta attraversando il settore delle clementine in particolare nella Sibaritide, la principale area dove si producono i più importanti volumi di clementine d’Italia e che, di conseguenza, è uno dei settori più importanti su cui si regge l’economia dell’intero comparto regionale. La loro disamina, ampiamente condivisibile, si conclude con la consapevolezza che il costo di produzione delle clementine non viene coperto dai prezzi di vendita e che la GDO, consapevole anche di una maggiore qualità e salubrità della produzione Italiana, metterebbe in concorrenza sleale il prodotto a discapito degli agricoltori calabresi. Una delle soluzioni prospettate dalla Confederazione italiana agricoltori – sezione Calabria riguarda proprio la lotta da fare nei confronti del dumping sociale con politiche di carattere nazionale, fissando dei prezzi equi di vendita attraverso la costituzione di un tavolo tecnico permanente presso il Ministero.
Non posso che rilanciare nuovamente anche io questa proposta. Ad ottobre dello scorso anno, infatti, ho presentato il Senato, in qualità di membro della commissione “Agricoltura” e all’epoca anche capogruppo del M5S nella stessa, un disegno di legge per tutelare sia la filiera agricola sia che fissi un costo di produzione dei prodotti ortofrutticoli (comprendente anche i contributi Inail e Inps) anche dal titolo “Disposizioni in materia di trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola e di elaborazione dei costi medi di produzione dei prodotti ortofrutticoli”.
Il suddetto disegno di legge, assegnato ora alle relative commissioni di competenza, introduce, nello specifico, proprio, tra le altre cose, le linee guida sulla trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola per assicurare ai produttori un accesso non discriminatorio nel mercato mediante la fissazione dei costi di vendita; favorire gli accordi con la grande distribuzione organizzata; incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera agrumicola; valorizzare la produzione nazionale rafforzando la competitività del sistema produttivo interessato; garantire il rispetto dei principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle relazioni commerciali in materia di cessione del prodotto agrumicolo, assicurando equilibrio nelle posizioni di forza commerciale degli operatori della filiera.
Nella seconda parte, invece, specifica le modalità di elaborazione dei costi di produzione dei prodotti ortofrutticoli con l’obiettivo di tutelare la produzione agricola nazionale e di garantire il sostegno e la stabilizzazione dei redditi delle imprese agricole evitando pratiche di concorrenza sleale prendendo in considerazione tutte le varianti che, di anno in anno, possono influire sui costi di produzione evitando che i produttori siano costretti a vendere il proprio prodotto al di sotto di quanto speso per produrlo.
Ho già contattato la CIA Calabria, nelle prossime ore avremo una nuova interlocuzione per organizzare una serie di proposte congiunte e far intervenire i loro rappresentanti in audizione in Commissione Agricoltura. La crisi delle clementine nella Piana di Sibari va affrontata adeguatamente, con fermezza e rapidità perché sono a rischio migliaia di posti di lavoro e gli introiti di centinaia di famiglie che vanno avanti soltanto con gli introiti del settore agrumicolo.
Sen. Rosa Silvana Abate
Senato della Repubblica
Capogruppo M5S Commissione “Questioni regionali”
Commissione Agricoltura