Covid, Cacciari: “La vera malattia è il ceto politico e dirigenziale italiano”

 

Il Governo ha affrontato la prima ondata in modo emergenziale e nulla di più, la seconda lo ha colto totalmente impreparato, sempre all’inseguimento. Basta vedere la Calabria.  D’altra parte non è una novità, inseguiamo le crisi e le emergenze da una vita. E’ una situazione di destrutturazione dello Stato, che va avanti da almeno trent’anni. Avrebbero dovuto pensare a un rafforzamento di tutte le strutture sanitarie, predisporre protocolli chiari e incontrovertibili che fissassero confini e limiti nel rapporto con le Regioni e non l’hanno fatto. E poi, quegli errori pazzeschi commessi in estate. Va bene riaprire e permettere alla gente di tornare a vivere, ma nessuno li costringeva a consentire l’assalto alle discoteche e i viaggi all’estero. Due errori bestiali. Una gestione del tutto improvvisata, su tutti i fronti, ivi comprese le questioni fondamentali del sostegno alle imprese e ai lavoratori. E’ il risultato della destrutturazione, che non è solo del ceto politico, ma anche di quello dirigenziale. Una classe amministrativa, burocratica, di funzionari di alto livello, di strutture che si è nel tempo dequalificata. Il Covid ha messo a nudo deficienze strutturali che covavano da trenta anni”. Lo dichiara Massimo Cacciari in una intervista a Spray News.

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