Il presidente della Fondazione Italia in Salute “Serve rendere trasparenti le scelte sulle regioni da porre nelle aree ‘rossa’ ed ‘arancione’”
Firenze, 5 novembre 2020 – “I dati dei bollettini giornalieri sui contagi, così come quelli sull’occupazione di posti letto sia di terapia intensiva che di area non critica, ci restituiscono un quadro allarmante dell’attuale situazione epidemiologica. Quasi metà Paese è al di sopra della soglia critica. Le nuove strette imposte dal Governo non solo sono necessarie, ma con ogni probabilità dovevano essere adottate già nelle precedenti settimane. A questo punto è però essenziale rendere noti in maniera integrale i dati del monitoraggio settimanale in modo da rendere trasparenti le scelte sulle regioni da porre nelle aree ‘rossa’ ed ‘arancione‘”. Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, ha commentato il nuovo Dpcm illustrato ieri dal premier Giuseppe Conte.
“Le polemiche sull’ordinanza firmata dal ministro Speranza, sollevate questa mattina sia dai presidenti delle Regioni oggetto delle maggiori restrizioni che dall’opposizione in Parlamento, rischiano di alimentare una spaccatura nel Paese che potrebbe avere importanti ripercussioni in un momento così delicato. Dal momento che le chiusure incidono in maniera importante sulla vita delle persone, il presupposto a questo genere di scelte non può che essere la massima trasparenza dei dati per fugare ogni dubbio e non alimentare una pericolosa cultura del sospetto”, prosegue Gelli.
“È di buon auspicio la notizia di una tempestiva informativa da parte del Ministro Speranza già domani a Montecitorio. Mi auguro che, quanto prima, si faccia chiarezza anche sul monitoraggio settimanale rendendo accessibili a tutti quei dati inviati dalle Regioni alla Cabina di regia”, conclude Gelli.