INFERMIERI CHE INCROCIANO LE BRACCIA NON SONO ETICAMENTE  VERI INFERMIERI.

Leggo su lancio Ansa che gli infermieri starebbero per scioperare due giorni per protesta contro il governo, le regioni ed altri enti.  Essi, a mio avviso, hanno ragione solo quando rivendicano l’adeguamento degli organici, degli stipendi e quant’altro, ma non condivido affatto – pur nella consapevolezza dei loro immani e pericolosi sforzi – il gesto in se stesso in quanto esso si tradurrebbe sic et simpliciter in un reato affine alla pericolosità sociale, tra l’altro proprio in un momento in cui la loro presenza è quanto mai indispensabile. Semmai, una protesta della specie, potrebbe essere tollerata, ma non giustificata, in momenti diversi, ad evitare che un tale gesto venga oggi ad identificarsi tout court come un ricatto sui malati che potrebbero essere, ew questo va ricordato loro,  anche parenti o familiari degli  infermieri stessi.

Una ripassatina al Giuramento di Ippocrate non guasterebbe pertanto sia per gli infermieri, ma anche per i medici,  in quanto detto giuramento, pur risalendo al 430  a.c., è ancora valido ed attuale.

Non voglio inimicarmi certo con la classe infermieristico-sanitaria, verso la quale va non solo il mio totale ed incondizionato apprezzamento, tuttavia, mi pare onesto e necessario, nell’interesse della collettività tutta, ricordare un principio morale,  che risuona come “memento homo”  anche all’atto dell’assunzione.

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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