Non c è più tempo. È ciò che l’avv. Silvana Paratore da tempo vicino all’associazione Meter e Miles che si occupa di progetti rieducativi, ha con forza ripetuto anche in occasione di recente della celebrazione della giornata Nazionale delle Persone down. Non vanifichiamo tutti gli sforzi compiuti in questi anni da una realtà che ha contribuito al miglioramento delle potenzialità di autodeterminazione sociale dei giovani che frequentano l’associazione. La Meter & Miles ha bisogno di una sede, aggiunto il presidente Saro Visicaro e non è un istituto o un’associazione per “handicappati”. La Meter & Miles è un Centro dove si praticano attività inclusive per persone che hanno completato il loro percorso scolastico. Paradossalmente ha affermato Visicaro, dopo l’eliminazione degli istituti per “handicappati” avvenuta nel 1977 con la legge n° 577, c’è ancora chi vorrebbe imporre una sorta di reclusorio per coloro che hanno concluso ( spesso con mezzi e metodi inadeguati) il periodo dell’istruzione.
Anzi lo Stato, a tutti i livelli, è totalmente disinteressato alla vita post scolastica di migliaia di persone. Rimane quindi l’alternativa crudele del parcheggio casalingo.
La Meter Miles Ability ha aggiunto la Paratore, lotta per dare senso, corpo e significato alla inclusione e alla dignità di soggetti fragili.
Da maggio 2020, subito dopo il lock-down, diverse sono state, ha precisato Visicaro le richieste all’amministrazione comunale di trovare e di destinare ai bisogni e alle attività quotidiane dei ragazzi della Meter Miles, dei locali idonei a garantire sicurezza per le misure anti Covid – 19. Ad oggi ancora la soluzione non si concretizza. Anche se il patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato è immenso.
Con l’aumento dei contagi però i rischi aumentano. La prospettiva è quindi chiudere e sospendere ogni attività e condannare alla “reclusione” i fruitori di un servizio di volontariato svolto in sostituzione di un servizio pubblico inesistente.
Cosa vogliamo fare?
Foto: Saro Visicaro e avv. Silvana Paratore