ASSOCIAZIONE GIOVENTU ITALO-AZERBAIGIAN
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Il Nagorno Karabakh è la parte montuosa del Karabakh, territorio storico dell’Azerbaigian. Il conflitto del Nagorno Karabakh è successo come il risultato delle rivendicazioni territoriali e la politica di aggressione dell’Armenia contro l’Azerbaigian. Dopo la dissoluzione dell’Urss, l’Armenia ha avviato un’aggressione militare contro l’Azerbaigian, occupando il 20% dei territori riconosciuti internazionalmente dell’Azerbaigian, inclusa la regione del Nagorno Karabakh e sette distretti adiacenti, realizzando una pulizia etnica contro tutti gli azerbaigiani (più di 750 mila) in questi territori ed anche compiendo crimini di guerra e un genocidio contro civili azerbaigiani nella città di Khojali.L’Armenia, per coprire la sua aggressione, ha creato nei territori occupati dell’Azerbaigian un regime illegale fantoccio detto “repubblica del Nagorno Karabakh”, non riconosciuta da nessun paese, inclusa l’Armenia stessa.
Ci sono numerosi documenti internazionali, incluse quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che riconoscono la regione del Nagorno Karabakh come parte integrante dell’Azerbaigian, confermano la sovranità, l’integrità territoriale e l’inviolabilità dei territori riconosciuti internazionalmente dell’Azerbaigian e richiedono all’Armenia di ritirare le sue truppe dai territori occupati e il ritorno di tutti i rifugiati e profughi azerbaigaini nelle sue terre, tutti ignorati da parte dell’Armenia.
Negli ultimi quasi 30 anni l’Azerbaigian ha cercato di far sì che i negoziati avessero successo e che la diplomazia, con la mediazione del Gruppo di Minsk dell’OSCE, portasse la pace nella regione. Ma l’atteggiamento oppositivo della controparte armena ha ostacolato ogni progresso.L’Armenia, in questi anni, ha sempre cercato di prolungare i negoziati, bloccare la risoluzione del conflitto e perpetuare lo status quo. Negli ultimi mesi l’Armenia ha aumentato in modo significativo l’importazione di armi e attrezzature militari e ha continuato ad espandere intensamente il proprio sistema di attacchi aerei per prepararsi ad una nuova Guerra, esplosa dal 27 settembre 2020.
A partire dal 27 settembre le forze armate dell’Armenia stanno deliberatamente ed intenzionalmente prendendo di mira obiettivi umani e infrastrutturali civili. Dal 3 ottobre continuano gli attacchidel fuoco dell’Armenia alla città di Ganja, la seconda più grande città dell’Azerbaigian, ed anche ad altre città e insediamenti che non hannonulla a che fare con l’area dei territori occupati dell’Azerbaigian. Ad oggi risultano uccisi 27 civili azerbaigiani, e 141 feriti.
La posizione dell’Azerbaigian si basa sul diritto internazionale e sulla giustizia. Sono ormai 30 anni che il popolo azerbaigiano subisce una grande ingiustiza, l’aggressione militare da parte dell’Armenia. Le forze armate dell’Azerbaigian stanno attuando misure di controffensiva e ritorsione nel quadro del diritto all’autodifesa e nel pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, al fine di prevenire ulteriori aggressioni militari dell’Armenia e garantire la sicurezza della popolazione civile, che vive vicino alla linea di contatto. Le forze armate dell’Azerbaigian stanno combattendo sulla terraazerbaigiana per proteggere e difendere l’integrità territoriale dell’Azerbaigian sul suo territorio. L’Azerbaigian non ha nessun obiettivo nei territori di altri paesi. C’è solo un’unica via per la soluzione del conflitto: le forze di occupazione dell’Armenia devono ritirarsidai territori dell’Azerbaigian e l’integrità teritoriale dell’Azerbaigian deve essere ripristinata.
07 Ottobre 2020, Roma
Presidente-Dott. Emin Rustamov