Si chiude ArtLab 20 Bergamo e si aprono nuove prospettive per la cultura

 

 

Quattro giornate, 18 sessioni di cui 9 online e 9 in presenza, 30 ore di streaming, 100 relatori e oltre 1600 spettatori: a Bergamo si è chiuso sabato 26 settembre l’appuntamento con ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione, la piattaforma per l’innovazione delle politiche e delle pratiche culturali promossa dalla Fondazione Fitzcarraldo. Un momento di riflessione su come la cultura possa avere un ruolo centrale per alimentare la coesione sociale e la ricostruzione nel post-Covid, svoltasi nella città che più di altre porta i segni dell’epidemia.

Tra i piatti forti, la sessione sul riconoscimento delle professioni culturali che ha portato alla luce la volontà di creare uno Statuto del Lavoro Culturale, come evidenziato dal Senatore Roberto Rampi, Membro VII Commissione (Istruzione Pubblica e Beni Culturali): Servono forme di tutela della straordinarietà del lavoro culturale, che deve rimanere straordinario e non ordinario: perché la cultura ha degli elementi di disordine, che vanno compresi, riconosciuti e tutelati”. Anche Debora Serracchiani, Presidente XI Commissione (Lavoro Pubblico e Privato) della Camera riconosce l’enorme ritardo e la mancanza di riconoscimento che caratterizza le professioni cultuali: “Sono tre gli obiettivi fondamentali che dobbiamo porci: copertura economica, riconoscimento della formazione delle professioni e la tutela previdenziale. L’opportunità da cogliere sono le riforme che il Governo sta per affrontare, in primis la riforma degli ammortizzatori sociali con un ammortizzatore sociale universale che valga anche per i lavoratori dello spettacolo”. Allo stesso tavolo, in collegamento da Roma, anche il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico che ha confermato, snocciolando una serie di dati, le difficoltà di chi lavora nello spettacolo e dietro le quinte di quel variegato mondo che chiamiamo cultura. Numeri inquietanti se si pensa che il 44% dei lavoratori mondo dello spettacolo ha una pensione inferiore a 750 euro sebbene “Il fondo previdenziale dei lavoratori dello spettacolo è in attivo con un avanzo di 5,3 mld dovuto a entrate maggiori (1,3 mld nel 2019) rispetto alle prestazioni (936 mld)”. Gli appuntamenti di ArtLab hanno evidenziato la necessità di arrivare a un quadro normativo complessivo per il comparto culturale che non può prescindere dal pieno riconoscimento sociale ed economico dei settori culturali e creativi da parte di Parlamento e Governo. Un valore che deve essere affermato prioritariamente in sede legislativa poiché una democrazia compiuta non funziona se non c’è cultura diffusa.

La tappa bergamasca di ArtLab ha esplorato inoltre alcuni temi chiave del dibattito sulle politiche culturali: lo strumento dei Partenariati Speciali Pubblico Privati per la valorizzazione dei beni pubblici è stato al centro di due appuntamenti, svoltisi entrambi al TTB – Teatro tascabile di Bergamo, luogo simbolico poiché costituisce il primo caso italiano di Partenariato Speciale (attivato tra TTB e Comune di Bergamo). Le 15 sperimentazioni italiane di Partenariati Pubblico Privati nel settore culturale confermano che questo strumento funziona perché prevede una reale sinergia tra mondo culturale, ente pubblico, territori. I milioni di mq di abbandono di spazi del patrimonio pubblico sono una risorsa dove il comparto culturale ha la possibilità di costruire valore per le comunità. Una consapevolezza confermata dalla volontà di Alleanza delle Cooperative Italiane che ha scelto Artlab come sede dell’anteprima di “Viviamo Cultura” la call destinata alle cooperative attive nel settore culturale, finalizzata alla valorizzazione del patrimonio culturale pubblico secondo un approccio di co-progettazione pubblico-privato. I dettagli della call saranno resi noti il 14 ottobre.

Nella sessione “I presidi culturali territoriali: il ruolo delle Fondazioni” hanno preso la parola anche i centri culturali indipendenti. Andrea Capaldi, CEO & direttore artistico di Mare Culturale Urbano mette in evidenza anche il ruolo dei centri di rigenerazione a base culturale nel post covid: “È arrivato il momento che queste organizzazioni siano riconosciute tanto quanto le istituzioni culturali tradizionali per il lavoro che svolgono con le comunità. Il ruolo delle fondazioni in questo è fondamentale per comprendere quali altri strumenti di sostegno, oltre ai bandi, possano essere creati e quali nuove alleanze siano possibili per il futuro”.

La parentesi del lockdown ha dato l’idea di quanto i questi luoghi siano un elemento di cura e di resilienza delle comunità, capaci di costruire nuovi immaginari per i territori e per le persone. Non è un caso che Bergamo sia stato sede di due appuntamenti sul tema del Welfare culturale organizzati in collaborazione con CCW – Cultural Welfare Center: “Bergamo è in questo momento un cantiere di immaginazione sociale per tutta l’Italia – ha affermato Alessandra Rossi Ghiglione del CCW – il prezzo più alto della pandemia e dello sviluppo insostenibile lo pagano i più vulnerabili e svantaggiati. Le disuguaglianze sociali, economiche e di salute hanno oggi un’evidenza tale che non si può restare fermi. La Cultura non può restare ferma. La Cultura è stata fondamentale per lo sviluppo personale e sociale nella storia umana ed oggi è chiamata tutta, grandi istituzioni, associazioni culturali di prossimità, artisti, a giocare il suo ruolo nel nuovo scenario”. Questa centralità della cultura nella promozione di una rinascita sotto il segno dello sviluppo sostenibile, per i cittadini e per i territori, è certamente condivisa dal Comune di Bergamo come emerso nella sessione “Verso Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura 2023” che sabato 26 settembre ha chiuso simbolicamente la tappa di ArtLab. Lo ha ben evidenziato Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura di Bergamo: “Questo titolo ci può spingere fuori dall’incertezza dovuta alla pandemia, creando con la cultura quegli stimoli che sono fondamentali per tutto il territorio. Bergamo e Brescia possono diventare laboratori di creatività e produzione culturale per il resto del paese”. Una sfida nella sfida – come ha sottolineato Laura Castelletti, Assessore alla Cultura del Comune di Brescia, per andare oltre la competizione che caratterizza i due territori e che la cultura  può far dialogare e rendere complementari.

Nella doppia versione digitale e in presenza ArtLab Bergamo ha portato oltre i confini bergamaschi una riflessione profonda sul valore della cultura per i territori. Come ha ribadito Ugo Bacchella, presidente della Fondazione Fitzcarraldo, “Tutti i temi si sono perfettamente inseriti in un percorso già avviato dalle due città candidate. Nei prossimi anni ArtLab cercherà di essere un vero e proprio laboratorio al servizio del progetto di Capitale della Cultura”. Appuntamento quindi a settembre 2021 a Bergamo, che rimarrà una delle tappe della prossima edizione di ArtLab!

Tutti gli appuntamenti di ArtLab sono disponibili e fuibili gratuitamente sul sito https://artlab.fitzcarraldo.it/it. Iscrivendosi alla community è possibile scaricare documenti aggiuntivi delle sessioni e fare networking online.  La programmazione e la sostenibilità di ArtLab Bergamo si devono all’ampia rete nazionale e internazionale dei partner e ai due main partner Comune di Bergamo e Fondazione Cariplo.

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ArtLab. Territori, Cultura, Innovazione

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