Se mai fosse servita una conferma l’ultimo report dell’Inail, quello del 31 agosto scorso, conferma come sulla trincea della lotta al Covid-19 a pagare un prezzo altissimo in termini di contagiati e di vite sono gli operatori sanitari. “E’ un autentico bollettino di guerra – commenta il Segretario Nazionale della UGL Sanità Gianluca Giuliano – con dei numeri drammaticamente in aumento. Sale rispetto a luglio quello generale dei contagiati sui luoghi di lavoro e nel numero totale, vale a dire 52.209, l’Inail ci informa che il 71,2% delle denunce riguardano il settore della Sanità e assistenza sociale che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche, policlinici universitari, residenze per anziani e disabili. Insieme al settore degli organismi pubblici preposti alla sanità (Asl) sale all’80,2% la quota dei contagiati. Assolutamente drammatica è poi la percentuale dei decessi. Parliamo del 34% di professionisti della sanità che hanno perso la vita lottando contro questo subdolo nemico”. Giuliano chiede di alzare al massimo i livelli di protezione e sicurezza per questi lavoratori. “Trovarsi difronte a tali cifre ancora oggi è inaccettabile e non fa che accrescere dolore e rabbia. Ci troviamo di fronte a una fase di recrudescenza della pandemia. Fin dai primi giorni dell’esplosione del contagio la UGL Sanità ha chiesto che venissero predisposti tutti gli interventi utili per limitare al massimo i rischi di chi è impegnato in prima linea. I fatti, confermati dagli ultimi numeri dell’Inail, dimostrano ancora una volta come non siano stati tutelati nella maniera dovuta. Rispetto assoluto dei protocolli di sicurezza anche attraverso test e tamponi, approvvigionamento dei DPI adeguati, aumento della forza lavoro per evitare turnazioni infernali come accaduto nel recente passato è ciò che chiediamo. L’Italia intera non può permettersi di gettare nuovamente allo sbaraglio gli operatori della sanità. Per questo lanciamo nuovamente il nostro grido d’allarme: proteggere loro per proteggere i cittadini”.