Da tempo le Istituzioni dello Stato infastidiscono per la loro precarietà operativa, anche sotto l’aspetto strettamente costituzionale, realtà che non fa certo onore ai nostri Padri costituenti, siano stati essi di destra, di sinistra e di centro.
Da tempo sostengo anche che la democrazia, così come ora è concepita, è ossidata almeno nella misura del 60 % e che, anche se Churchill diceva che di meglio non c’è, questa sua affermazione poteva essere accettabile allora ma non più adesso, in quanto siamo in presenza di un’evoluzione che può permettersi tutto ed il suo contrario attraverso mille stratagemmi annacquandone il sistema, uno dei quali è senz’altro rappresentato dalle modalità di raccolta del voto : oggi esprimere un giudizio alle urne, non vuol dire dare fiducia a persone oneste e capaci, ma favorire chi, a furia di false propagande supportate spesso da indignitose questue elettorali, ha avuto la forza, talvolta il non pudore, di “tormentare” il cittadino facendosi largo a gomitate. Tanto è il numero che conta in questa “non-democrazia”…costruita con la questua…
Il guaio è che, se si continua a considerare la democrazia il frutto di chi si fa largo a gomitate per poi pretendere di governare un paese, una regione, una provincia o altre istituzioni intermedie, non è difficile sapere cosa ne esce fuori… come si suol dire in lingua italiana non perfettamente aulica.
Proprio ora stiamo vivendo detto sistema per accalappiare il voto essendo prossimi a diverse consultazioni elettorali e, questa oscena sceneggiata incomincia già da ora non solo a dar fastidio, ma anche a metterci di fronte ad un vero e proprio senso di miseria sociale, riconducibile a quel 60% circa di cui facevo cenno prima. E ciò, soprattutto quando si vedono certe facce, trite e ritrite, che si ritenevano già passate ad altra vita…
E’ superfluo dire, come del resto ho scritto più volte, che questa miseria umana espressa a gomitate, non potrà mai dare buoni frutti, tant’è che, personalmente, mi prende il terrore quanto mi capita di dover conferire con chi rappresenta questo tipo di istituzioni. Che non hanno ancora capito di essere al servizio del cittadino e che non costituiscono affatto un posto di lavoro per privilegiati allo scopo di vessarlo da una posizione di “dominanza”.
Anzi, a questo modo, come diceva Indro Montanelli, esse finiscono per essere considerate un rifugio protetto per mariuoli e pagliacci ! E’ sufficiente vedere la tv e leggere i giornali per averne quotidiana conferma !
Ed allora che fare ?
A mio avviso, al di là della riduzione dei parlamentari, io penso che, per accedere a posti di governo, sia necessario avere una buona dose di cultura, unita ad onestà intellettuale e che, questi requisiti, vadano vagliati aprioristicamente da un soggetto terzo indipendente. Che faccia loro imparare “a memoria” la Costituzione, capendone però inequivocabilmente il significato che invece detti “personaggetti” di turno, come li chiama il Presidente della Campania, forse non sanno neppure della sua esistenza…o giù di lì…