Coronavirus: Save the Children, in Africa sub-sahariana 426 bambini al giorno a rischio di morte per fame a seguito dell’impatto della pandemia

 

 

In tutta l’Africa subsahariana entro l’anno circa 67.000 bambini corrono il rischio di morire di fame estrema a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus[1] che sta esacerbando una situazione già critica nell’area. È l’allarme lanciato oggi da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro.

Secondo l’Organizzazione, l’insicurezza alimentare è stata aggravata quest’anno da una serie di crisi in alcune parti del continente: inondazioni, sciami di locuste e prezzi alimentari in aumento, sfollamenti. L’impatto del COVID-19 si è aggiunto a questi fattori, paralizzando le economie e distruggendo i mezzi di sussistenza, rendendo il cibo e i servizi sanitari inaccessibili o non disponibili, già all’inizio di quest’anno si stimava che COVID-19 avrebbe fatto aumentare la povertà nell’Africa sub-sahariana del 23%. Per questo, 426 bambini al giorno sarebbero a rischio di morte e si prevede che entro il 2030 circa 433 milioni di persone soffriranno di denutrizione in tutta l’Africa, a meno che non vengano intraprese azioni urgenti.

“La vita era dura per me e la mia famiglia, ma ho lavorato sodo e siamo sopravvissuti. Il coronavirus ha peggiorato la mia situazione. Ora, i lavori sono pochi e lontani tra loro … Prima di ricevere supporto, mangiavamo solo una volta al giorno e solo di mattina. Ho visto i miei figli andare a dormire affamati. La peggiore condizione per una madre è quando non riesce a nutrire i propri figli” ha raccontato agli operatori di Save the Children Ubah, madre di sei figli nel Puntland, in Somalia.

Con il cibo sempre più scarso, i più piccoli sono a rischio crescente di malnutrizione grave. Prima della pandemia, più di 26 milioni di bambini in tutta l’Africa orientale e meridionale soffrivano di arresto della crescita e 2,6 milioni di bambini soffrivano di malnutrizione acuta grave, la forma più mortale di denutrizione[2]. In Africa occidentale e centrale, si prevede che quest’anno 15,4 milioni di bambini sotto i cinque anni soffriranno di malnutrizione acuta grave; un aumento del 20% rispetto alle stime precedenti[3].

“Stiamo già assistendo alle conseguenze devastanti di questo virus su alcune delle persone che, al mondo, soffrono di più la fame. Le misure per il Coronavirus hanno decimato i mezzi di sussistenza e la produzione agricola, i posti di lavoro si sono prosciugati e il cibo sta diventando sempre più costoso, ammesso che sia disponibile. In poche parole, molti genitori non possono più mettere in tavola il cibo per i propri figli”, ha affermato Ian Vale, Direttore regionale di Save the Children nell’Africa orientale e meridionale.

“Stiamo già vedendo numerosi bambini che arrivano ogni giorno nelle nostre cliniche e che soffrono di malnutrizione. Purtroppo sappiamo di essere solo all’inizio. Se aspettiamo che le cliniche siano piene, sarà troppo tardi. La crisi alimentare potrebbe uccidere decine di migliaia di bambini a meno che non vengano raggiunti immediatamente con l’assistenza umanitaria. Non possiamo permetterci di aspettare”, ha proseguito Ian Vale.

Anche prima della pandemia, l’Africa subsahariana era una delle regioni con la più profonda crisi alimentare a livello globale; si prevede che ospiterà più della metà degli affamati cronici del mondo se le situazioni attuali proseguiranno nel tempo.

Save the Children sta rispondendo alla crisi alimentare fornendo cibo o denaro alle famiglie vulnerabili, garantendo l’accesso all’acqua sicura e pulita e fornendo servizi sanitari e nutrizionali in modo sicuro contro il Coronavirus. Con le risorse che si stanno esaurendo pericolosamente, Save the Children chiede urgentemente finanziamenti per sostenere alcuni dei bambini più vulnerabili del mondo.

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