Quali sono le intenzioni dei candidati a Sindaco di Crotone sul progetto “Antica Kroton”? La risposta non può tardare oltre. L’estate 2020 è trascorsa, a Crotone, senza che residenti e turisti abbiano potuto visitare i due Musei archeologici nazionali (quello urbano e quello di Capo Colonna), perché l’amministrazione statale non ha provveduto per tempo a risolvere le criticità pre e post-pandemia. Mai, dall’apertura dei due Istituti del Ministero Beni Culturali (1968 e 2006), si era caduti così in basso e mai c’era stata tanta indifferenza e colpevole silenzio da parte di chi amministra il Comune nei confronti dei principali fiori all’occhiello del patrimonio culturale pitagorico. Ma come avrebbe potuto l’ente locale lamentarsi se, a sua volta, mai la gestione dei rifiuti e del verde nel parcheggio e lungo la strada (comunale) che conduce al santuario mariano del Lacinio sono stati così trascurati?! Eppure, non è che non si siano incontrati, i rappresentanti degli Enti locali e del MiBACT. Anzi, le loro interlocuzioni hanno prodotto l’unica scelta ministeriale che abbia avuto un po’ di spazio nel dibattito cittadino degli ultimi mesi, e solo per essere deplorata dagli scienziati di turno: la destinazione di 1,2 milioni di euro del plurimilionario progetto “Antica Kroton” alla bonifica del citato Castello di Carlo V. C’è il rischio che quel milione e duecentomila euro siano i soli soldi ben spesi dell’intero progetto ma si è preferito fomentare, invece, il malcontento dei cittadini per una modestissima quanto motivata sottrazione al gruzzolo dei 61,7 milioni, come se la riapertura del Castello non fosse una priorità per la valorizzazione dei beni culturali crotonesi, scopo asserito dell’intero progetto “Antica Kroton”. La sua interpretazione come pozzo dei desideri continua ad essere trasversale agli schieramenti politici e chi è fuori dai giochi, cioè il 99% dei Crotonesi, non sembra avere altra aspirazione che quella di potersi spartire almeno le briciole della torta. Dalla tavola dei banchettanti, però, vecchi e/o nuovi che siano, non è previsto che cadano briciole. Per questo rode a più d’uno che 1,2 milioni di euro siano assorbiti da un intervento di cui c’è oggettiva necessità e che va portato realmente a compimento. Per finire, siccome “Antica Kroton” è, con ogni evidenza, il convitato di pietra della campagna elettorale in corso, mentre fingo di stupirmi che nessuno candidato al ruolo di Sindaco di Crotone abbia denunciato pubblicamente la mancata riapertura al pubblico dei due Musei archeologici, nonostante che tutti abbiano sulla punta delle labbra la parola cultura quando alludono al futuro della Città, mi permetto di chiedere a ciascuno di informare i Crotonesi, fin da ora, delle proprie intenzioni al riguardo. Piaccia o no, si tratta dell’unico grande investimento pubblico in atto a Crotone, ragione per cui chi si propone agli elettori per amministrarla nei prossimi 5 anni non deve sottrarsi all’obbligo di dare loro conto, e dettagliatamente, su una materia così decisiva per le sorti della comunità. Gli appetiti dei comitati affaristico-mafiosi su “Antica Kroton” sono da tempo alla luce del sole ma, per chi non li avesse ancora percepiti e compresi, le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, messe a confronto con le scelte che la nuova amministrazione compirà al riguardo, saranno un’affidabilissima cartina di Tornasole per capire se l’intenzione, fin dall’inizio, era di porsi nel solco dei precedenti prenditori o di dare alla città una vera possibilità di riscatto. Per questo è indispensabile, a mio avviso, che ciascun candidato scopra le carte, adesso, e offra ai cittadini crotonesi uno strumento infallibile per verificare, da subito o in seguito a seconda che siano o no tra i più avvertiti, la coerenza del proprio progetto politico.
Margherita Corrado (M5S Senato – Commissione Cultura)