Vista da Pitino – Pre-esistenti pannelli a terra
Ferragosto infuocato a Treia, non tanto per il caldo, che bene o male ognuno se l’aspetta, bensì per la notizia apparsa su entrambi i quotidiani cartacei della provincia di Macerata in cui si annuncia il progetto di ricoprire ben 34 ettari di terreno agricolo con invadenti pannelli solari a terra.
La progettata installazione di un mega impianto fotovoltaico avverrebbe in località Berta, proprio sotto la rocca di Pitino, un luogo storico e magico già abbondantemente impestato da chiazze nere traslucide di pannelli fotovoltaici. La Provincia di Macerata, nella figura del presidente Antonio Pettinari, sta cercando di bloccare il progetto chiedendo l’applicazione della VIA (Valutazione Impatto Ambientale).
La notizia dell’ulteriore devastazione territoriale e paesaggistica, progettata dalla ditta Ecomarche2, per una potenza di 28 MWp (in verità di ecologico ha ben poco se non il nome) ha lasciato quasi tutti gli abitanti di Treia e di San Severino (paese adiacente all’area interessata) basiti e silenti.
La giornata del 15 agosto 2020 non verrà dimenticata facilmente per le notizie ferali che ha portato. Anche se la voce del presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, ha rasserenato l’aria con le parole “il fotovoltaico è una importante risorsa energetica ma va realizzato nei luoghi idonei, come ad esempio le aree commerciali e sui capannoni industriali. Le fonti rinnovabili dobbiamo usarle senza andare a svantaggio del paesaggio, dell’agricoltura e dell’ambiente e dell’ulteriore consumo del suolo”.
Infatti, a riprova di quanto affermato da Pettinari, i 34 ettari interessati al progetto (la stessa estensione di 34 campi da calcio) di località Berta e le adiacenze sono caratterizzati dalla produzione di eccellenze agricole bioregionali.
Purtroppo Treia ha il primato di ospitare il 40% di impianti fotovoltaici esistenti su tutta la provincia di Macerata (e non osiamo calcolare a che percentuale arriverà se il mega impianto di Ecomarche2 sarà realizzato), un primato poco invidiabile dal punto di vista della devastazione paesaggistica ed idrogeologica. Infatti è stato dimostrato che la presenza di pannelli fotovoltaici a terra procura inaridimento e smottamento dei suoli e modifica il microclima e l’ecosistema.
I pannelli solari a terra sono una iattura a lungo termine per l’ambiente, non solo durante gli anni del funzionamento (circa una dozzina o poco più) ma anche per il successivo problema di smaltimento. In realtà tali pannelli iniziano ad inquinare sin dalla loro costruzione per il consumo di risorse minerarie ed uso di materie plastiche ed altri inquinanti.
Franco Capponi, sindaco di Treia
A questo punto ci si chiede quale sia la posizione dell’amministrazione comunale di Treia riguardo al progetto di Berta. Cosa ne pensano il sindaco, Franco Capponi, e la sua giunta di questo “scempio”?
Paolo D’Arpini – Rete Bioregionale Italiana
Fonte: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/08/treia-obbrobrio-ambientale-e.html