LETTERA

Nei giorni scorsi si è assistito alla gogna mediatica piombata su alcuni politici rei di aver percepito un bonus da 600 euro previsto per le partite Iva in difficoltà. I parlamentari che hanno strillato  «fuori i nomi», «vergognatevi», «dimettetevi», sono gli stessi che hanno approvato la norma che ha consentito a persone non bisognose di ricevere un sostegno con i soldi pubblici. E’ lapalissiano che l’ipocrisia degli strillatori è dettata dall’esigenza di occultare all’opinione pubblica il fatto di essere pagati senza lavorare! E’ da Marzo che deputati e senatori con il pretesto del covid-19, percepiscono uno stipendio medio mensile di 17.000 euro lordi, senza aver mai messo piedi (o raramente) a Montecitorio. I fustigatori di stato dovrebbero spiegare al popolo che evidentemente considera bue, perchè la plebe ha il dovere di lavorare, mentre loro (la casta dell’olimpo di Roma) hanno il diritto di rimanere a casa a grattarsi la pancia. Il buon Giulio Andreotti diceva che “molti di coloro che parlano di morale, a forza di discuterne non hanno poi il tempo di praticarla.” Più icastico lo scrittore francese Jules Renard: “Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante.”
Gianni Toffali

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