FREE GREEN SICILIA
Continua senza sosta la strage di indifesi animali sulle strade urbane ed extraurbane. Ancora oggi in Sicilia si continua indisturbati, quando volontariamente da parte di criminali, ad investire animali abbandonati o che vivono in modo libero o naturale sulle strade (in particolare nei centri urbani gatti, cani e piccioni) senza peraltro soccorrerli lasciandoli morire dopo lunga agonia facendo finta che tali incivili comportamenti non siano reati condannati anche dal Codice Penale come forma grave di maltrattamento fino alla consapevole uccisione.
Ma nello stesso tempo molti Sindaci siciliani che avrebbe l’obbligo per legge di attivare nel proprio territorio comunale il soccorso degli animali investiti o in difficoltà ( maltrattati, avvelenati o malati) continuano indisturbati a fare finta di nulla diventando essi stessi complici dell’agonia e della conseguente morte di tali animali negando in tal modo, ma senza rischiare alcuna pena, il rispetto loro imposto dall’ art. 189 del Codice della Strada ma anche dalla Codice Penale. Codice Stradale e Penale che li obbliga non solo ad attivare un servizio di soccorso a anche delle immediate cure negli ambulatori dei Servizi veterinari delle ASP provinciali, quando questi esistono oppure negli ambulatori veterinari o rifugi sanitari convenzionati.
Abbiamo più volte sollecitato – afferma Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – gli organi istituzionali statali e regionali affinchè obblighino quei Sindaci che ancora ad oggi non abbiano attivato il servizio di soccorso a stipulare le dovute convenzioni specifiche con associazioni riconosciute dall’Assessorato regionale alla Sanità che siano in possesso dei mezzi di soccorso idonei e di personale specializzato ed in numero adeguato per soccorrere animali investiti o in pericolo di vita oltre a installare e divulgare il numero telefonico a cui segnalare l’incidente o l’animale in grave difficoltà che normalmente è quello della Polizia municipale del Comune ma anche il 112 che è il numero unico di pronto intervento generale.
Abbiamo più volte chiesto all’Assessorato regionale alla Sanità anche nel rispetto dell a legge regionale 15 del 2000 di predisporre in ogni provincia i dovuti e necessari ambulatori veterinari con tutti gli strumenti distrettuali dell’ASP ma anche questi continuano a restare pochi e frammentati oltre a non essere opportunamente attrezzati per le necessarie cure dei malcapitati animali.
Così come quei Comuni che avrebbero stipulato l’affidamento del servizio di soccorso di animali investiti ancora oggi non tengono in considerazione il D.M. del 9 ottobre 2013, n. 217, che ha definito le linee guida relative alle attrezzature che debbono avere a bordo le ambulanze veterinarie, degne di questo nome, ai requisiti del personale adibito al soccorso e all’adeguato trasporto degli animali soccorsi, che potrebbero essere in uno stato pietoso e a cui si devono prestare in tempo reale le cure necessarie.
Come l’abbandono di animali è un reato punito ai sensi dell’art. 727 del C.P. con l’arresto fino a un anno, anche il non soccorrere un animale di qualsiasi specie investito è considerato un reato non solo dal Codice della Strada ma anche dallo stesso codice penale in quanto la mancata somministrazione di cure ad un animale investito è stata identificata da sentenza della Corte di Cassazione come una vera e propria forma di maltrattamento/uccisione che si aggrava quando l’investimento è volontario ovvero quando non si fa nulla per evitarlo.
Alfio Lisi Portavoce Free Green Sicilia