EDILIZIA POST CORONAVIRUS, 8 IMPRESE SU 10 PRONTE AD ADOTTARE LA “CIRCULAR ECONOMY”

DAGLI ESPERTI I 10 PRINCIPALI TREND PER IL FUTURO DELLE COSTRUZIONI

Focalizzarsi sull’economia circolare per mantenere elevato il valore di prodotti e risorse, prestare grande attenzione alla sostenibilità ambientale, ripensare gli spazi degli edifici, puntare su impianti “green” e utilizzare materiali alternativi come il calcestruzzo drenante. Questi alcuni dei trend principali del futuro post Covid che, secondo gli esperti, rivoluzioneranno il settore delle costruzioni dal 2022, cercando di arginare il danno economico dovuto alla pandemia.

L’emergenza sanitaria ha causato danni ingenti anche al settore dell’edilizia, che rappresenta il 13% del PIL globale, ma al tempo stesso ha rappresentato un’opportunità di crescita per sperimentare nuovi layout abitativi e rispondere alle esigenze dei consumatori, che dopo mesi di lockdown hanno espresso il desiderio di vivere in ambienti sempre più green e salutari. Uno scenario che ha portato sempre più imprese a focalizzarsi sul modello di “circular economy”, ovvero sull’importanza di riciclare materiali e risorse per mantenerne alto il valore: basti pensare che secondo una ricerca americana del World Green Building Council pubblicata su Recycling Magazine l’81% delle aziende nel settore edilizio che producono materiali chimici e additivi ha deciso di puntare in questa direzione. Ma quali sono i principali trend per il futuro delle costruzioni post Covid secondo gli esperti? Grande attenzione sarà posta alla sostenibilità ambientale e all’importanza di strutturare edifici green che, secondo un’indagine di Harvard Business Review pubblicata su New Indian Express aumenta del 40% la produttività delle persone che lavorano al loro interno. E ancora, a farla da padrone sarà anche il trend delle “Net-Zero Emissions”, ovvero l’impatto zero del carbonio: secondo il rapporto Bringing embodied carbon upfront pubblicato su Automative World, infatti, tutti i nuovi edifici, le infrastrutture e le riqualificazioni emetteranno il 40% in meno di CO2 incorporata entro il 2050. Ma non è tutto, perché a cambiare saranno anche gli spazi interni degli uffici che, secondo una recente ricerca pubblicata dalla BBC, verranno ampliati in termini di larghezza, focalizzandosi su stanze igienizzate e adibite al co-working, e avanzati servizi di automatizzazione. “Il mondo dell’edilizia ha fortemente risentito delle sfide imposte dal Coronavirus, momento storico che anticipa un cambiamento radicale della vivibilità urbana. Occorre puntare su nuovi edifici green che azzerino le emissioni di carbonio incorporate e sul rafforzamento dell’economa circolare in tutto il contesto europeo – ha spiegato Paolo Novello, CEO di Chryso Italia – Anche noi ci stiamo muovendo in questa direzione poiché l’attenzione all’innovazione è da sempre parte integrante del nostro DNA. Abbiamo di recente implementato nel nostro portfolio di prodotti Chryso ICARE, tecnologia ideata per supportare i produttori di cemento nel raggiungimento dei loro obiettivi e collaborare con loro nell’implementazione degli ultimi progressi in materia di incremento delle resistenze meccaniche. Attraverso questa tecnologia il Gruppo continuerà ad aiutare le imprese nei loro incessanti sforzi di ridurre le emissioni di CO2 e i costi di produzione”.

L’importanza di puntare sull’economia circolare è un pensiero condiviso dal dott. Fabrizio Granieri, Technical Manager e R&D di Chryso Italia: “Non si tratta più di un modello opzionale per le imprese, bensì di un requisito fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico e nel passaggio a un mondo edilizio più green. L’emergenza sanitaria ha costretto aziende chimiche e consumatori a cambiare le loro prospettive puntando su aggregati riciclati e materiali che consentono un netto risparmio di CO2. Di fondamentale importanza anche i criteri ambientali minimi (CAM) all’interno degli appalti, che stabiliscono la soglia sotto la quale un prodotto è nemico dell’ambiente e della sostenibilità, in quanto realizzato con materiali e modalità che hanno un impatto energetico elevato o una scarsa eco-compatibilità. Per contenere gli effetti nefasti delle bombe d’acqua, garantire il corretto riassorbimento del terreno e migliorare dal punto di vista estetico le strutture architettoniche, infine, è altamente consigliabile l’utilizzo del calcestruzzo drenante, le cui componenti offrono maggiore permeabilità e fonoassorbenza”.  Ma non è tutto, perché tra i principali prodotti del futuro per supportare l’eco-sostenibilità in campo edilizio figura anche il calcestruzzo organico che, secondo i ricercatori della University of Colorado, si adatta perfettamente alle componenti ambientali e migliora a livello strutturale la costruzione degli edifici. E ancora, largo spazio sarà dato agli “smart buildings”, un mercato che come rilevato da un’indagine della Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano vale 3,6 miliardi e su cui anche l’Italia sta puntando molto. Impianti gestiti in maniera integrata e automatizzata, controllo dei sistemi e massimizzazione del risparmio energetico: sono questi gli aspetti salienti degli edifici intelligenti che rappresenteranno uno dei principali trend del futuro post emergenza sanitaria. Uno scenario altamente disruptive in cui a farla da padrone sarà la tecnologia 5G, dando vita a una nuova era di connettività e favorendo l’interconnessione di dati anche nel settore edilizio. Tra le tendenze del futuro, infine, figureranno anche l’automatizzazione dei servizi, attraverso l’utilizzo di robot, intelligenze artificiali e stampanti 3D, e un aumento della richiesta di impianti di aerazione all’interno delle strutture.

Ecco infine i 10 principali trend per il futuro delle costruzioni secondo gli esperti:

·         Focus sul concetto di “circular economy”: la circolarità favorisce nuove opportunità commerciali e garantisce un sistema di raccolta differenziata totale.

·         Grande attenzione alla sostenibilità ambientale: nel mondo dell’edilizia post Covid sarà fondamentale continuare la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, coinvolgendo persone, aziende e interi settori produttivi.

·         Spazio agli edifici “green”: aumentano la produttività dei lavoratori, hanno un valore economico, garantiscono un miglior comfort abitativo e un notevole risparmio energetico.

·         Utilizzo di calcestruzzo drenante: grazie alla sua permeabilità e porosità si adatta alle componenti strutturali degli edifici, migliorandole anche dal punto di vista estetico.

·         Importanza delle “Net-Zero Emissions”: la riduzione delle emissioni incorporate di carbonio entro il 2050 rappresenta uno degli aspetti principali dello scenario post emergenza sanitaria.

·         Formazione a distanza: webinar, videoconferenze e corsi di formazione online, sdoganati durante il periodo di lockdown, diventeranno la prassi gestionale delle imprese.

·         Sanificazione degli impianti: l’emergenza sanitaria ha portato a un netto aumento di richiesta di impianti di aerazione da collocare all’interno delle strutture, in particolar modo griglie, bocchetti e filtri d’aria.

·         Ripensamento degli spazi: meno postazioni e meno consumi per ripensare a degli ambienti di lavoro “diffusi” e non più centralizzati, soprattutto per quanto concerne gli uffici.

·         “Smart Buildings” e tecnologia 5G: impianti di connessione ultraveloce che rappresenteranno il nuovo standard in ambito edilizio, favorendo la costruzione di edifici che miglioreranno ambienti e stili di vita delle persone.

·         Automatizzazione dei servizi: robot, intelligenza artificiale e stampanti 3D saranno all’ordine del giorno nel futuro nelle costruzioni.

Matteo Gavioli

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