Don Luigi Zucaro e la rinuncia all’amore

 

“Una delle mie perplessità nel farmi prete era l’attrazione che sentivo per le donne. Ne parlai con un amico sacerdote che mi rispose: «Tra rinunciare a tutte le donne, e rinunciare a tutte le donne tranne una, non c’è tanta differenza». Considerazione che trovai abbastanza convincente”. Così, ad  un dipresso (ho citato a memoria), don Luigi Zucaro, cappellano presso l’Ospedale “Bambino Gesù” di Roma, durante la trasmissione televisiva “Chi credete che io sia?” (Rai 3).  Ora, io credo che la rinuncia all’amore (non all’attrazione per una o più donne), non dovesse essere un vero problema per don Luigi Zucaro, altrimenti non avrebbe trovato persuasivo un discorso così strampalato e privo di logica. Il fatto è che alle volte il celibato non è un problema all’inizio, oppure sembra non essere tale, quando un giovane sta per farsi prete, e diventa un problema serio in seguito. Il celibato dei preti non dovrebbe essere una condizione indispensabile per abbracciare il sacerdozio, dovrebbe essere una libera scelta, anche perché l’obbligo non trova nessun serio fondamento nelle Scritture.

Renato Pierri

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