Santoro (CS): per l’Italia pochi sussidi ma tanti prestiti che graveranno sulla classe lavoratrice

“In queste ore, stando a quanto riportato dalle agenzie di stampa, si sta finalizzando l’accordo sul Recovery Fund e ciò che emerge non è positivo. Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, l’accordo sarebbe su 390 miliardi di sussidi e 360 miliardi di prestiti per un pacchetto complessivo di 750 miliardi di euro. Cioè una quota di sussidi lievemente maggiore rispetto ai prestiti. Invece, come Paese Italia, accetteremmo 209 miliardi, di cui solo 82 di sussidi e 127 di prestiti. Allora abbiamo degli incompetenti al tavolo negoziale”, commenta Manuel Santoro, segretario generale di Convergenza Socialista. “Che la negoziazione fosse al ribasso è cosa nota, data la necessità di avere il consenso dei Paesi cosiddetti ‘frugali’. Eravamo partiti da 750miliardi di euro di cui 500 miliardi a fondo perduto, e siamo arrivati a 400-390. I frugali vorrebbero distribuire 350 miliardi di euro come sussidi, e ciò comporterebbe altrettanti 400 miliardi di euro di prestiti. È evidente che alla nostra classe lavoratrice non servono altri soldi da prendere in prestito tenuto conto che lavoratrici e lavoratori sono tra i pochi, oltre ai pensionati, a pagarne gli interessi, considerando l’elevata evasione fiscale. I prestiti servono ad altri ma non alle lavoratrici e ai lavoratori di questo Paese.”

“È evidente che saranno le lavoratrici e i lavoratori d’Europa a pagare il prezzo della crisi economica in atto. E, diciamo con chiarezza, noi non siamo contro la classe lavoratrice olandese, o di qualsiasi altro paese. Al contrario, le lavoratrici e i lavoratori ovunque essi siano sono nostri alleati. Lasciamo ai populisti discorrere di ‘popolo’; lasciamo ai confusi nazionalisti discorrere di ‘nazioni’. Noi siamo socialisti e distinguiamo il mondo in classi sociali. La teoria è fondamentale ed è meglio che la si apprenda alla svelta per evitare infantili derive populiste e nazionaliste. Noi facciamo appello alle classi lavoratrici di tutti i paesi europei affinché si sveglino dall’imborghesimento diffuso, soprattutto nei paesi ‘frugali’, e diano una mano per sconfiggere l’oppressione del capitalismo e della politica borghese.”

“Siamo contro questa Unione Europea delle banche e della finanza, e questo rimane il nostro primo punto di programma. Ma, ovviamente, non lo siamo per spirito di sovranismo che solo gli inetti cric (Salvini) & croc (Meloni), entrambi leader del becero populismo di destra, possono perseguire senza mai dire una parola contro la NATO, contro la presenza delle basi in Italia, contro i centri CIA nel Paese, contro le bombe atomiche presenti in territorio italiano. Bel sovranismo solo a parole. Noi siamo contro questa Unione Europea delle banche e della finanza poiché è una sovrastruttura politico-economica avversaria delle classi lavoratrici europee e al servizio dei capitalisti; poiché la sua esistenza impoverisce i più poveri e arricchisce i più ricchi; poiché la sua esistenza non permette l’emancipazione delle classi lavoratrici dei singoli Paesi e, al contrario, pone un ulteriore ostacolo sovranazionale alla lotta di classe che lavoratrici e lavoratori devono portare avanti in ogni Paese.”

“L’autunno sarà molto caldo e la motivazione è semplice”, continua Santoro. “Il Covid-19 ha innescato una crisi economica rilevante e tra mancate casse integrazioni e centinaia di licenziamenti collettivi in atto, moltissimi sono già le lavoratrici e i lavoratori senza occupazione. Tendenza naturalmente in crescita che vedrà ingrossare la classe del sottoproletariato e snellire quella del lavoro salariato.
In Italia, difatti, salgono di oltre un milione i nuovi poveri che hanno bisogno di aiuto. Tra i ricchi che diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, ci si rende conto oggi della necessità del socialismo e della necessità di organizzare la lotta di classe. Il nostro primo compito è frenare lo smottamento in atto della classe lavoratrice verso il sottoproletariato, crogiolo della reazione.”

“Facciamoci, per esempio, un giro per Roma, a Castro Pretorio oppure in Via Veneto. Gli accampamenti di disperati in cerca di occupazione e riparo ricorda i ghetti di New York, oppure i sottopassaggi, i tunnel di Los Angeles. Questo è il capitalismo; questo significa essere in decennale svalutazione interna all’interno dell’Unione Europea delle banche e della finanza e della centralità dell’euro. Nella società socialista tutto ciò (degrado, povertà, disperazione, disumanizzazione) semplicemente non esisterebbe”, conclude Santoro.

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