Napoli, municipalità collinare: ritorna l’incubo spazzatura

 

Cumuli in diverse strade e piazze, anche con ingombranti

            ” Anche nella municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, torna l’incubo dei cumuli d’immondizia, scomparsi durante il periodo del confinamento da Covid-19 “. A segnalare il mancato prelievo dei rifiuti solidi urbani in alcune zone è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.

            ” Si stanno ripetendo situazioni che speravamo fossero solo un ricordo, le quali creano notevoli  disagi anche di natura psicologica oltre che visiva e olfattiva – afferma Capodanno -. Pensavamo che quest’incubo legato alla presenza di cumuli d’immondizia fosse finalmente finito, invece prendiamo atto di quello che purtroppo oggi si palesa sotto gli occhi di tutti “.

 

            “ Stamani, di domenica, con tanta gente in strada,  si è solo potuto prendere atto che, a ragione del mancato prelievo, di nuovo i rifiuti erano presenti in diverse strade anche con diversi bidoncini per la raccolta differenziata non svuotati  – puntualizza Capodanno -.  Interessate, tra le altre, nel quartiere collinare, piazza Vanvitelli, via Bernini e via tino di Camaino, con rifiuti solidi urbani che hanno invaso ancora la sede stradale oltre che i marciapiedi, rendendo in parte impercorribili. Diversi anche i rifiuti ingombranti non prelevati ”.

 

            “ Ce da augurarsi che si tratti di una situazione provvisoria, per quanto allarmante, pure in considerazione dei picchi di temperatura che si registrano in questi giorni, con conseguenze immaginabili, e che, a breve,  tutta l’area interessata venga ripulita e igienizzata – conclude Capodanno -. Peraltro il permanere di questo stato di cose potrebbe generare ripercussioni sulle condizioni già precarie del complessivo assetto igienico-sanitario. Al riguardo non va dimenticato che, negli anni scorsi, situazioni analoghe hanno comportato anche numerose segnalazioni per la  presenza di blatte e topi “.

 

            ” Intanto  – sottolinea Capodanno – permangono, tra la rabbia e le giuste proteste dei residenti,  anche i problemi generati da una vera e propria invasione delle “cimici del platano”, una tingide il cui nome scientifico è Corythucha ciliata, che, oltre che sulle foglie, vive anche sotto la corteccia dei platani, proliferando con un ritmo di 200 uova per ciascuna femmina e per un ciclo di 45 giorni. Per questo non appare possibile combattere il fenomeno con i normali pesticidi, peraltro dannosi anche per l’uomo. La presenza di questo parassita è evidenziata dalla caratteristica colorazione delle foglie, che, una volta attaccate, sono afflitte da una forte declorofillizzazione, tendendo a cadere prematuramente ” .

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