La Fondazione Opera Don Bosco Onlus di Milano lancia una sfida: raccogliere fondi per permettere a tanti giovani siriani di costruirsi un futuro
là dove la speranza sembrava svanita
La Fondazione Opera don Bosco onlus di Milano è stata protagonista la scorsa settimana del palinsesto Civil Week LAB con una diretta Facebook che ha permesso di unire Italia e Siria in tempo di Covid-19. In collegamento da Damasco, vi era infatti don Pier Jabloyan – Direttore della Casa Salesiana di Aleppo che ha ricostruito gli ultimi mesi vissuti dal Paese, illustrando al contempo progetti e speranze future.
In particolare, in un periodo che sta mettendo a dura prova tutto il mondo, fa sperare la notizia che, in un territorio dilaniato negli ultimi anni dalle guerre e attualmente afflitto da una situazione potenzialmente esplosiva generata anche dal Covid-19, non si è comunque mai smesso di guardare al futuro dei bambini e dei giovani. A Damasco infatti i progetti sono grandiosi e la Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano ha scelto di sposare la causa.
Sarà la costruzione di un nuovo centro a Jaramana la prossima sfida: a Damasco esiste già un Centro Salesiano attivo in città a favore dei giovani, la volontà è quella di costruire un nuovo centro in questo quartiere popolare di Damasco (a circa 20km dal cuore della città), un’area che durante la guerra è stata teatro di violenza, distruzione e notevoli perdite umane e nella quale migliaia di persone vivono in condizioni di estrema vulnerabilità e povertà.
La creazione del nuovo Centro permetterà di ampliare e migliorare gli spazi adibiti alle attività sportive e offrirà la possibilità di estendere l’impegno educativo e il bacino di giovani beneficiari anche in ambito formativo, con la creazione di un centro di formazione professionale per il quale si stanno compiendo studi al fine di attivare la migliore risposta alla domanda di lavoro.
La realizzazione del progetto è già stata avviata lo scorso anno, quando è stato acquistato un primo terreno di 22.256 mq (in fase di ampliamento). Il progetto, guidato a livello architettonico e ingegneristico da tecnici esperti, conterà su un’area totale di circa 26.000 mq, prevedendo la realizzazione di:
– un Centro di Formazione Professionale che assicurerà ai giovani percorsi educativi tecnico-professionali in una varietà di settori che verranno accuratamente scelti per garantire rispondenza alle esigenze del mercato locale. Il bacino di beneficiari sarà rappresentato da giovani e adulti in condizioni di disagio sociale e povertà residenti nell’area di Jaramana, sia cristiani che musulmani, che potranno scegliere tra una varietà di percorsi di diverso livello e indirizzo a seconda del background e delle competenze di base. Attraverso l’offerta di borse di studio e costi commisurati alle possibilità economiche individuali, si garantirà la possibilità di accesso ai più bisognosi e meritevoli;
– un Ambulatorio medico sociale che verrà aperto sia agli studenti e partecipanti all’oratorio che all’intera collettività della zona, garantendo l’offerta di adeguati servizi sanitari di base soprattutto alle fasce sociali più povere. La struttura sarà attrezzata per il primo intervento, per visite mediche specialistiche, odontoiatriche e oculistiche;
– un Centro Giovanile dedicato allo svolgimento di attività pastorali (catechismo, ritiri, animazione, incontri di formazione e condivisione), ludico ricreative (teatro, musica, giochi, feste) ed educative (doposcuola), costruito per ospitare oltre un migliaio di bambini e giovani;
– una Chiesa per circa 700 fedeli;
– un Auditorium multifunzionale per ospitare eventi e iniziative del Centro Giovanile, del Centro di Formazione Professionale, di eventuali gruppi salesiani ed anche esterni, per ritiri spirituali, convention, convegni e conferenze;
– campi da gioco sportivi, una palestra, un porticato e un’area verde, camere degli ospiti e un parcheggio.
Un progetto grandioso che trasformerà la quotidianità e il futuro di tanti giovani e di altrettante famiglie. La consapevolezza di essere di fronte ad un budget preventivo “molto impegnativo” è ovvia e si sa anche che la prima tentazione potrebbe essere quella di dire: “bello, ma impossibile da realizzare”! Dalla Fondazione Opera don Bosco onlus di Milano arriva però un messaggio di buon auspicio e di motivazione: “La cosa importante è non fermarsi all’aspetto economico, ma provare a ribaltare la prospettiva, partendo dal sogno e unendo le forze per fare del bene”.
Per maggiori informazioni: www.operadonbosco.it.