Conte affidi deleghe politiche sulle dipendenze a politici preparati
“Sarebbe bello se il presidente del Consiglio dei ministri il prossimo 26 giugno, in occasione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico di droga, oltre al rituale discorso, compisse azioni concrete, a partire dall’assegnazione delle deleghe sulle dipendenze a rappresentanti politici preparati. Una necessità resa evidente dal Conto finanziario consuntivo della Presidenza del Consiglio dei ministri, che illustra una situazione desolante: nel 2019 è saltata la procedura di assegnazione del Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti di 3 milioni di euro, così come altri stanziamenti sono rimasti lettera morta ‘a seguito del cambiamento della compagine governativa’. Anche la Conferenza nazionale sulle droghe, evento che, pur avendo cadenza triennale, non ha luogo da undici anni, è stata rinviata sine die. Milioni di euro restano inutilizzati, a dispetto dei proclami antidroga che arrivano dall’intero arco costituzionale”, dichiarano Giulia Crivellini, Tesoriera di Radicali Italiani e Giulio Manfredi, Associazione radicale Adelaide Aglietta di Torino.
“Le deleghe alle politiche sulle dipendenze devono essere affidate a rappresentanti politici preparati, a differenza di quanto accaduto con Fontana e Locatelli. Conte compia finalmente una scelta appropriata e si impegni sia a convocare la Conferenza nazionale sia a presentare la relazione annuale al Parlamento entro il termine previsto per legge del 30 giugno, cosa che non avviene da dieci anni”.
In particolare, quanto osservato da Radicali Italiani fa riferimento a:
– capitolo di bilancio 774: “a seguito del cambiamento della compagine governativa” nel corso del 2019, è saltata la procedura di assegnazione del “Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti” (dotazione: 3 milioni di euro per l’anno 2019, 1 milione di euro per l’anno 2020 e 3 milioni di euro per l’anno 2021);
– capitolo di bilancio 788: lo stanziamento di 1.648.161 euro per la preparazione della Conferenza nazionale sulla droga è rimasto sulla carta perché “la stessa è stata posticipata dall’organo di vertice politico-amministrativo”. La Conferenza dovrebbe tenersi ogni tre anni (art. 1, comma 15, del DPR 309/1990, ma l’ultima edizione risale al 2009.
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