Roma, 15 giu – “Il suicidio dell’attivista Lgbt egiziana Sarah Hegazi ci sconvolge e ci ricorda, una volta di più, quanto sia problematico considerare l’Egitto un partner commerciale come un altro. Questa ennesima tragedia, che ci rammenta quella di Giulio Regeni, è l’ennesima macchia del regime egiziano di Al-Sisi. Sarah si è tolta la vita perché non è riuscita a superare il trauma delle violenze fisiche e psicologiche subite in carcere, dove il governo egiziano l’aveva rinchiusa nel 2017 per due mesi solo per aver sventolato in pubblico una bandiera arcobaleno simbolo dell’orgoglio omosessuale. Sulla persecuzione degli omosessuali in Egitto stava indagando il giovane Patrick Zaky e forse per questo è stato arrestato”.
Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Esteri di Palazzo Madama.
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