«Il governo ha dimostrato attenzione, sensibilità e interventismo riguardo all’impatto sulla salute degli impianti per il trattamento dei rifiuti. Andiamo verso un approfondimento scientifico sistematico e verso la formazione di una preziosa coscienza ambientalista». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, della commissione Ambiente, che a riguardo ha illustrato alla Camera un’interpellanza urgente, a prima firma del collega 5 Stelle Alberto Zolezzi, volta ad avviare uno specifico studio epidemiologico a livello nazionale e a promuovere, anche nelle scuole, la gestione di prossimità dei rifiuti e il recupero dei materiali. In particolare, D’Ippolito ha sintetizzato lo stato di rischio della regione Calabria, sottolineando come l’Istituto Superiore di Sanità abbia lì già registrato, «in prossimità di luoghi con forte inquinamento da rifiuti, una pesante diffusione di malattie tumorali, respiratorie, cardiovascolari e congenite». «Il tema, che nell’interpellanza in questione abbiamo articolato a modo insieme al collega Zolezzi, è complesso e di estrema attualità. Peraltro esistono – rammenta D’Ippolito – studi molto seri e recenti sulle conseguenze dell’esposizione umana a metalli pesanti e particolato. Tutta la politica dovrà occuparsene a fondo, senza pregiudizi di sorta. Nel risponderci, la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, ha confermato – rimarca D’Ippolito – che il governo è attivo su questi problemi, da cui dipende il miglioramento della qualità della vita e il futuro comune, nella direzione della tutela ambientale, della salvaguardia della salute e dell’aumento di posti di lavoro realmente produttivo». «Si tratta – conclude lo stesso parlamentare M5S – di continuare a lavorare su questo fronte, rinunciando al mito delle discariche e al dogma dell’incenerimento dei rifiuti, insistendo sulla programmazione del loro ciclo, specie nelle regioni più in crisi come la Calabria. Insomma, bisogna sconfiggere il vecchio scetticismo: gli insostenibili costi ambientali e sociali dell’inquinamento non creano sviluppo né benessere collettivo».