FECONDAZIONE ASSISTITA, 15 ANNI DAL REFERENDUM

 

  1. GALLO (ASS.LUCA COSCIONI): “LE SENTENZE DELLA CORTE COSTITUZIONALE HANNO CANCELLATO DIVIETI OGGETTO DI REFERENDUM SULLA LEGGE 40, FAVORENDO LA NASCITA DI MIGLIAIA DI BAMBINI”

Ass. Luca Coscioni annuncia ulteriori azioni legali per garantire diagnosi preimpianto nei LEA, libera ricerca su embrioni, cancellazione del limite età e regolamentazione gestazione solidale per altri

  • L’80% dei votanti chiese abrogazione dei divieti, ma venne boicottato.
  • 3 i divieti su 4 cancellati negli anni nei tribunali. Gli altri sono al centro delle prossime azioni legali
  • 5 persone al giorno chiedono aiuto all’associazione attraverso CitBot, l’intelligenza artificiale attiva 24/7

Il 12 e 13 giugno 2005, la Legge 40/04 sulla Procreazione Medicalmente Assistita fu oggetto del referendum popolare sull’abrogazione di buona parte dei divieti che andavano contro il diritto alla salute. Non fu raggiunto il quorum ma l’80% di chi votò scelse di cancellare le proibizioni su fecondazione assistita e ricerca sulle cellule staminali embrionali. Negli anni l’Associazione Luca Coscioni, realtà attiva a livello internazionale nella tutela del diritto alla salute e alla scienza ed uno dei principali propositori dei quesiti, ha attivato giurisdizioni nazionali e internazionali rendendo possibile 1-la fecondazione eterologa, 2-la fecondazione di più di tre gameti cancellando l’obbligo di contemporaneo impianto, 3- l’accesso alla PMA per le coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Resta il divieto di ricerca scientifica sugli embrioni non idonei per una gravidanza.

Grazie ai ricorsi promossi con le coppie e coordinati dall’avvocato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni e con tante associazioni di pazienti, tre di questi divieti oggetto di referendum sono stati cancellati. “Il sogno di poter stringere il proprio bimbo tra le braccia per centinaia di aspiranti mamme e papà venne infranto con un referendum boicottato da ingerenze della politica e del Vaticano. Grazie alla determinazione di alcune coppie quella gioia è stata raggiunta successivamente, con le decisioni dei tribunali suscitate da azioni che, stando agli ultimi dati disponibili, (2017), hanno portato alla nascita di almeno 705 bambini grazie alla diagnosi preimpianto, per un totale di 14.000 nati all’anno con tutte le tecniche di PMA oggi in vigore in Italia.  

 

“Rispetto al 2005 – continua Gallo – siamo attivi a tutti i livelli per eliminare l’ultimo divieto del referendum, quello di ricerca scientifica sugli embrioni non idonei per una gravidanza e in generale per raggiungere l’obiettivo di una piena tutela del diritto alla salute, recentemente abbiamo ribadito al Governo l’urgente necessità di inserire la “Diagnosi Genetica Preimpianto” fra i Livelli Essenziali di Assistenza, un’azione necessaria per evitare aborti. Stiamo inoltre agendo sulle regioni perché promulghino la proroga del limite di età attualmente previsto. Per ora solo Campania, Lazio e Toscana hanno reagito positivamente. Inoltre abbiamo chiesto la possibilità del rimborso ai donatori di gametil’aggiornamento in modo chiaro della parte dei LEA relativa alle prestazioni di Procreazione Medicalmente Assistita e che le tabelle sui costi siano corrispondenti ai reali costi delle tecniche avanzate di PMA, allo stato attuale non effettivamente erogabili. Infine di erogare tecniche eterologhe e indagini preimpianto anche nel pubblico”(QUI lettera aperta).

 

Vista l’inerzia del Parlamento, anche a seguito dell’intervento della Corte Costituzionale nel 2016, nel mese di luglio l’Associazione Luca Coscioni tornerà in Tribunale a Roma con le coppie per chiedere che embrioni non idonei per una gravidanza possano essere donati alla ricerca, la Corte Costituzionale potrebbe ritornare su di un tema che era stato ammesso anche nei referendum del 2005. Ma l’inerzia del Parlamento non è solo nel non rispondere alla Corte Costituzionale r alle tante coppie, ma si rileva anche nel non adeguare la legge 40 alle Raccomandazioni  emesse dal Comitato per diritti economici, sociali e culturali, Nazioni Unite, a seguito di procedimento presentato per una coppia in relazione alla violazione del diritto alla salute riproduttiva violato dalla legge  40/04 ( Comunicazione la Governo)

Recentemente l’avvocato Gallo aveva riaperto il dibattito pubblico sulla la cosiddetta Gestazione per altri solidale con una norma condivisa con esperti e destinatari, anch’essa proibita dalla Legge 40 ma solo se commerciale.

Lascia un commento

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy