Per dedicarsi alla scrittura noir e alla critica d’arte moderna ha abbandonato l’attività forense e accademica, che già praticava dopo la laurea in giurisprudenza. Lo sanno bene i nostri lettori che seguono la sua attività artistica. Stiamo parlando di Armando D’Amaro, 64enne genovese (vive a Calice Ligure)., in libreria con l’avvincente “Boccadoro e la calda estate” (Genova – 1940), terzo volume della serie ambientata ai tempi del fascismo(titoli precedenti “Nero Dominante” e “Boccadoro e il cappotto rosso”). Ecco il contenuto di questo nuovo volume. Genova, 9 giugno 1940: la città è attanagliata da un caldo soffocante e dal timore per l’entrata dell’Italia nel conflitto che già lacera i Paesi vicini. Il commissario Boccadoro viene incaricato di indagare sullo strano caso di una falsa banconota da cinquecento lire, lasciata in una cassetta delle elemosine nella chiesa di Santa Maria delle Vigne e spacciata da don Giorgio, sacerdote “orfano” della sua Valle d’Aosta. Le indagini portano presto a individuare chi ha realizzato il cliché – un noto falsario morto però anni prima – ma il caso si complica quando una coppia rimane vittima di un feroce agguato davanti al ristorante San Pietro, alla Foce: chi è la donna rimasta gravemente ferita? Quale
piano si sta ordendo nell’ombra e quale ruolo vi giocano i biglietti falsi che continuano a saltare fuori? Mentre Mussolini dichiara guerra e i primi bombardamenti colpiscono Genova e Savona, Boccadoro combatte su due fronti: convincere sua moglie a “sfollare” con i figli a Calice Ligure e rincorrere un’ombra che sembra essere tornata dal passato. Sul finale incombe la sagoma possente del transatlantico Conte Rosso, che giunge in Porto per imbarcare…
Come nei due precedenti volumi l’autore D’Amaro ha ricostruito in maniera storicamente convincente sia una Genova in parte scomparsa, sia personaggi noti che interagiscono con quelli di invenzione, sia speranze, paure e ideologie allora imperanti. In queste pagine il dolore e la morte sono certo presenti, ma stemperati dai dolci momenti privati che l’umanissimo commissario cerca di donare a sua moglie Elena e ai figli Giulia, Irma e Umberto, a tratti veri dominatori della scena.
Armando D’Amaro ha già pubblicato per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato “Delitto ai Parchi” (2007), “La Controbanda! (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), “La farfalla dalle ali rosse” (2008), “Liberaci dal male” (2010, col criminologo Marco Lagazzi), “Il testamento della Signora Gaetani” (2014), “La mesata” (2016), “Nero Dominante” (2017), “Boccadoro e il cappotto rosso” (2018), “Il maresciallo Corradi e l’evaso” (2019) e ha curato le antologie “Incantevoli stronze” (2008), “Donne, storie al femminile” (2009), “Una finestra sul noir” (2017); “44 gatti in noir”(2018) e “Tutti i sapori del Noir” (2019) altri racconti sono usciti in raccolte per altri editori o su riviste; il suo monologo “Atlassib” è rappresentato con successo a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo. In questo momento Armando d’Amaro è al lavoro con un nuovo Boccadoro e sta già pensando un seguito per i casi di Corradi.
Sua e-mail: armando.damaro@alice.it
Per altre notizie o richiesta del libro quanti interessati possono rivolgersi a Fratelli Frilli Editori S.r.l. – Via Priaruggia, 33/r – 16148 Genova; tel. 0103071280; 3663131664; e-mail: comunicazione@frillieditori.com.
Nelle foto l’autore Armando D’Amaro e la copertina del suo ultimo noir dal titolo “Boccadoro e la calda estate” (Fratelli Frilli Editori).
Eugenio Bolia