Il servizio segreto statunitense ha identificato 300 bossoli di arma da fuoco, contro l’Ambasciata della Repubblica di Cuba negli USA e il monumento all’eroe cubano J. Martí.

 

Individuati colpi di proiettili sulla statua dedicata a J. Martí, a Washington D. C. (U. S. A.)

Il clima di odio dell’amministrazione statunitense nei confronti di Cuba produce dei mostri anche in casa e la tensione alimentata dalle parole di Trump innesca una spirale che molto facilmente potrebbe andare fuori controllo. Gli Stati Uniti dovrebbero finirla di attaccare Cuba, e non solo, e dedicarsi agli immensi problemi di povertà, miseria, disadattamento sociale che colpisce il paese da tempo immemore.

Recentemente, dopo l’attacco armato contro l’ambasciata cubana, a Washington D. C., avvenuto questo 30 Aprile 2020 alle 2 del mattino, un colpo di pistola ha colpito anche la statua che rende omaggio a J. Martí, eroe nazionale cubano.  Non solo i proiettili metaforici, ma anche fisici, sarebbero stati lanciati contro J. Martí, da coloro che hanno attentato alla sua vita, il 19 maggio 1895, ma non hanno impedito alla sua eredità di continuare a vivere sempre di più, ogni giorno. Nel recente attacco a cui è stata sottoposta l’Ambasciata Cubana a Washington, un colpo ha colpito la statua che rende omaggio a Martí, come simbolo essenziale della sua patria.

Il servizio segreto statunitense ha individuato circa 300 colpi di arma da fuoco, sulla facciata del quartier generale diplomatico cubano.

Alcuni dei 300 colpi d’arma da fuoco, sparati contro l’Ambasciata della Repubblica di Cuba negli USA (Washington DC), questo giovedì mattina del 30 aprile, hanno colpito la statua dell’apostolo José Martí, situata nella parte anteriore del quartier generale diplomatico.

Il servizio segreto degli Stati Uniti ha identificato l’attentatore, sarebbe un certo Alexander Alazo, di 42 anni, che con un fucile d’assalto ha sparato all’effige dell’eroe nazionale cubano. Le fotografie condivise dalle agenzie giornalistiche AP e AFP mostrano il buco di un proiettile, appena sopra la vita della statua, che è stato esaminato dagli esperti.

L’attentatore Alazo, un residente della città di Aubrey, in Texas, iniziò ad aprire il fuoco sull’edificio dell’Ambasciata Cubana, intorno alle 2:10 del mattino, pochi istanti dopo fu arrestato dalla polizia locale. Rapporti preliminari indicano che il soggetto girava nei paraggi in un’auto Nissan Pathfinder marrone e, secondo un testimone, portava una bandiera americana quando ha sparato i colpi.

Il veicolo è in fase di revisione da parte della polizia scientifica statunitense, per confermare se è stata effettivamente utilizzato dall’aggressore. Inoltre, nell’area sono stati dispiegati cani poliziotto addestrati.

Il soggetto affronterà accuse d’aggressione con l’intenzione di uccidere e possesso un’arma da fuoco non registrata. Non è noto se verrà accusato presso la Corte superiore di Washington DC o presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti.

Il governo cubano ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma di attendere i risultati delle indagini, nonché la conferma dell’identità del sospettato e le sue motivazioni per l’esecuzione dell’attentato.

Non sono stati segnalati feriti o morti nell’Ambasciata, situata nel 16 NW Street vicino a Fuller Street NW, vicino al quartier generale diplomatico polacco e lituano.

Lascia un commento

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: