Negli anni ’70 gli inizi di una lunga carriera con “I Giovani del Vomero”
“ Una notizia che ha destato profonda commozione e cordoglio tra i tanti che come me, specialmente nel mondo artistico, lo conoscevano da sempre – afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Mi riferisco alla morte di Mimmo Sepe, un artista molto apprezzato che conoscevo fin da quando, appena diciottenne, nel lontano 1973, muoveva i primi passi nel mondo dello spettacolo, entrando a far parte della compagnia filodrammatica “I Giovani del Vomero ” “.
” In quegli anni ero direttore artistico del centro studi “Domenico Colasanto” – ricorda Capodanno – che ogni anno organizzava un trofeo dedicato alle compagnie filodrammatiche che operavano nell’ambito del capoluogo partenopeo. Una delle prime edizioni fu vinta proprio dalla compagnia “I Giovani del Vomero”, nella quale recitava, oltre a Mimmo Sepe, anche Silvana Buttafarri, che, conosciuta nell’occasione, sarebbe poi diventata mia moglie, donandomi due splendide figlie Sheila e Ylenia “.
” Tanti i teatri nei quali si esibì nei primi anni ’70 la compagnia in questione – puntualizza Capodanno -, che vedeva sempre tra i protagonisti Mimmo Sepe, che già all’ora si distingueva per un innato quanto verace talento artistico, portando in scena lavori della ricca tradizione teatrale partenopea, tra i quali si ricordano “‘O figlio ‘e don Nicola” al teatro Cilea, “Na casa sotto e ‘ncoppa” al teatro Bracco, ” ‘Nu mese o frisco” al teatro Sannazaro, per citarne alcuni “.
” La compagnia fu anche tra le prime a portare il teatro nelle scuole – aggiunge Capodanno – come quando nel I Circolo didattico di Giugliano rappresentò la commedia ” ‘Nu mese ‘o ffrisco ” di Pola Riccora. Altro interessante esperimento si ebbe quando, per la prima volta, dinanzi a 250 ricoverati dell’allora manicomio giudiziario di Sant’Eframo, la Compagnia “I Giovani del Vomero” portò in scena la commedia brillante di Scarnicci e Tarabusi “Caviale e Lenticchie”. Le cronache dell’epoca raccontano che l’apprezzamento, da parte dei ricoverati, fu tale che gli stessi ospiti del manicomio, al termine della rappresentazione, fecero dono alle attrici della compagnia degli scialli confezionati nel corso della degenza “.
Capodanno, con l’occasione, insieme alla moglie Silvana Buttafarri, formula le più sentite condoglianze ai familiari dell’amico scomparso.