CON FARMINDUSTRIA E ASSOGENERICI PROTOCOLLO SICUREZZA
“COSÌ POSSIBILE PROSEGUIRE ATTIVITA’ INFORMAZIONE IN PRESENZA E DA REMOTO”
Anche le attivita’ dei grandi gruppi farmaceutici hanno subito delle modifiche a causa dell’emergenza coronavirus. A spiegarlo all’agenzia Dire e’ Fabio Torriglia, amministratore delegato di Mylan Italia, una delle piu’ grandi aziende di farmaci equivalenti e di specialita’ nel mondo che realizza piu’ di 1.400 prodotti per farmacie, grossisti, governi e clienti istituzionali.
– Mylan e’ stata al fianco e continua a supportare gli ospedali
italiani e la comunita’ sul territorio durante l’emergenza. Quali
iniziative avete intrapreso?
“Abbiamo garantito il rifornimento continuo di tutti i nostri medicinali soprattutto nei territori piu’ colpiti. Abbiamo lavorato con la task force istituita da Aifa, Assogenerici e Farmindustria per permettere di affrontare la prima fase della pandemia e questo ha consentito, a coloro che sono impegnati in prima linea, le forniture di medicinali. Inoltre abbiamo donato le mascherine e i guanti a medici e farmacisti facendo in modo che le ricevessero direttamente nelle loro sedi di lavoro. In piu’ abbiamo messo a disposizione, anche con il supporto della Fondazione Rava, due nostri prodotti che permettono il lavaggio e la disinfezione delle mani e del corpo da utilizzare soprattutto nelle zone di frontiera e cioe’ negli ospedali. Inoltre abbiamo organizzato con i nostri dipendenti una raccolta fondi donando parte del nostro salario e in piu’ Mylan Italia ha donato 100mila euro alla Protezione Civile. Alle sedi Caritas presenti
vicino ai nostri stabilimenti di Milano e Confienza abbiamo offerto i nostri doni pasquali e una donazione monetaria, di cibo e altri beni di prima necessita’ da destinare ai senza tetto in questa difficile fase di emergenza. Queste sono state le iniziative attivate verso l’esterno mentre quelle rivolte all’interno, altrettanto importanti, verso i nostri dipendenti sono state quelle di attivare da subito il lavoro da casa dal 23 di febbraio, salvo la fabbrica di Confienza che ha continuato ad
esercitare ma rispettando tutte le misure di sicurezza che fanno
parte del protocollo che e’ stato siglato tra le parti sociali e la nostra azienda”.
– Medici di medicina generale e farmacisti, categorie alle quali
avete donato dpi di diverso tipo, lavorano sul territorio ma sono
stati lasciati soli a fronteggiare l’emergenza. Forse il territorio e l’assistenza domiciliare sono le aree critiche da potenziare nel futuro?
“Penso che sia necessario rafforzare il legame tra i medici del
territorio e i farmacisti essendo loro in prima linea nell’affrontare la situazione di emergenza facendogli sentire la nostra vicinanza. Con la donazione di mascherine e la possibilita’ con i guanti ai farmacisti soprattutto abbiamo permesso di lavorare piu’ sicuri. Vogliamo essere vicini a queste categorie non solo nella fase di emergenza ma in ottica di lunga prospettiva. Questo perche’ il medico di famiglia e’ il primo interlocutore di ogni tipo di assistenza territoriale. Come Mylan lavoriamo molto da vicino, attraverso l’informazione scientifica
nell’ottica anche di correzione di quelle fake news che girano su
molti social e che disorientano anche il medico. Quando si tratta
di farmaci bisogna anche essere autorizzati a parlarne non solo
delle loro qualita’ ma anche dei loro effetti collaterali. Attraverso gli informatori scientifici del farmaco siamo titolati a farlo e vorremmo continuare a esercitare questa nostra attivita’”.
– Questa crisi non e’ solo sanitaria ma anche economica. Vi siete
incontrati con Farmindustria per discutere i prossimi passi da
compiere? E come cambiera’ il rapporto tra l’azienda farmaceutica
attraverso i suoi informatori e il Mmg?
“Insieme a Farmindustria e Assogenerici, che sono le due
associazioni che rappresentano il 99% della categoria del farmaco
e delle aziende farmaceutiche, ci siamo incontrati per mettere a
sistema diverse azioni. La prima continuare a garantire, se
continuasse una fase d’emergenza, di essere sempre disponibili ad
affrontarla insieme con le Autorita’, le Regioni e con Aifa in
modo che tutto sia coordinato. Come Mylan il nostro impegno e’
che tutto sia coordinato e che l’informazione a medici e farmacisti avvenga in totale sicurezza attraverso la presenza fisica dei nostri collaboratori in studi e farmacie. E poi vogliamo continuare a garantire anche nel futuro l’uso di strumenti digitali attraverso: videocall, mail e il telefono. Il lockdown ha accelerato moltissimo le opportunita’ di comunicazioni e questa esperienza va mantenuta. Dal punto di vista industriale come Mylan, insieme a Farmindustria e
Assogenerici vogliamo stilare un protocollo che sara’ omogeneo
sul territorio nazionale. Per questo stiamo lavorando con le
autorita’ e con le associazioni scientifiche dei medici per
sviluppare una modalita’ di comunicazione che permetta di
lavorare in modo sereno e sicuro”.
– Gia’ ha fatto riferimento al fatto che la vostra e’ azienda ha attivato in parte lo smart working. Lei crede che l’Italia subira’ un’accelerazione in questo senso?
“Noi abbiamo iniziato questa esperienza di lavoro da casa
comunque gia’ un anno e mezzo fa firmando un protocollo d’intesa
con i nostri rappresentanti sindacali in modo che il lavoro
rispettasse comunque tutte le norme. Nella fase della pandemia e’
stato tutto molto accelerato. Tradotto nella nostra esperienza
questo, da ora in poi avverra’ anche in moltissime altre aziende,
che hanno magari iniziato un piccolo percorso in questa direzione
ma che la pandemia ha dimostrato che puo’ essere intrapreso in
maniera molto piu’ consistente. I nostri dipendenti sono stati
molto responsabili e inoltre abbiamo fornito loro un’assistenza
psicologica, attivato iniziative differenti come attivare corsi
online di yoga, di cucina, formazione a distanza e continua.
Nonche’ ho garantito la mia presenza e supporto dando un senso di
vicinanza. Non a casa il nostro progetto si chiama ‘Mylan vicini
anche da lontano’. Tutte queste azioni ci hanno fatto sentire
sempre uniti e ben impostati nel nostro lavoro quotidiano. Credo
che noi imprenditori dobbiamo cercare di avviare un processo piu’
ampio anche nel futuro relativamente al lavoro a distanza”.
– Puo’ anticiparci qualche nuovo progetto di Mylan Italia?
“Abbiamo avviato la formazione a distanza dei collaboratori e lo
continueremo a fare. Cosi’ come vogliamo ampliare le occasioni
per incentivare il contatto con i nostri interlocutori e cioe’
medici, farmacisti e operatori sanitari. Stiamo mettendo in campo
molte altre iniziative aziendali nel campo della digitalizazzione
per aumentare la cultura digitale anche tra le generazioni.
Vogliamo attraverso il ‘social responsability’ incentivare l’uso
del digitale anche nella nostra forza lavorativa adulta e non
solo giovane. Vogliamo indirizzare la nostra attivita’ verso il
risparmio energetico, il miglioramento dell’ambientee aumentando
le interazioni con le societa’ che possono dare un contributo
verso il miglioramento della nostra comunita’. In effetti Mylan
ha questa vocazione nel suo dna e in Italia lo stiamo ampliando
in maniera notevole. In conclusione mi rivolgo a coloro che si
occupano di sanita’, a mio avviso anche in questa seconda fase
bisogna mantenere la calma, la prudenza e muoversi all’insegna
della sicurezza”.