Internet: sicurezza e privacy prima di tutto

 

 Internet è un luogo colpo di opportunità e potenzialità, tanto per gli utenti quanto per le aziende e le diverse realtà imprenditoriali. Dal punto di vista privato il web, attraverso i social network e programmi di messaggeria istantanea consentono di intrattenere ed approfondire i rapporti sia con chi vediamo tutti i giorni, sia con persone lontane. Costruire e mantenere legami con gli amici è un’esigenza fondamentale dell’essere adolescenti. Inoltre sono strumenti utilizzati soprattutto da ragazzi timidi e con handicap perché consentono di poter parlare apertamente e conoscere nuove persone, oltrepassando l’aspetto fisico, elemento che spesso nel periodo adolescenziale risulta essere un ostacolo e problema nelle relazioni.

Inoltre le nuove tecnologie possono essere utilizzate anche nell’ambito scolastico e formativo. Sono un’ottima fonte di informazione e di interattività, ed il buon utilizzo del mezzo sviluppa nel ragazzo un senso critico legato alla capacità di scegliere i contenuti migliori senza perdersi in un mare di informazioni. Col tempo, inoltre, internet è diventato una piattaforma di confronto, scambio e conoscenza attraverso le esperienze personali raccontate dagli internauti tramite i blog, social network, video o forum. In questo modo si sviluppa la capacità di analisi ed autoanalisi, obbligando il minore a riflettere sulle proprie esperienze, capacità e caratteristiche.

Ma per usufruire al meglio di questi servizi è importante stare su internet nel modo giusto. Uno dei temi più importanti negli ultimi anni è quello della sicurezza informatica. Secondo una recente ricerca la percentuale di crescita annuale di malware aumenta a dismisura. Questo, in numeri, significa che circa ogni 40 secondi una azienda è vittima dei virus informatici.

Sempre più spesso questi sono ransomware, una particolare categoria di malware che cryptando le informazioni dei sistemi informatici li blocca, per poi chiedere ai malcapitati un riscatto per rientrarne in possesso. Ma questo era all’inizio, ora, con l’avvento del GDPR e delle importanti sanzioni che ne seguono, le nuove versioni di ransonware innalzano il livello d’allarme nelle aziende in quanto la richiesta di riscatto non è più solo finalizzata a riottenere i propri dati cryptati quanto a non diffondere nel dark web le informazioni cryptate e sottratte dai sistemi. Ecco che molte aziende non preparate hanno ceduto ai ricatti versando ingenti somme agli hacker.

Esserne colpiti, in assenza di adeguate misure preventive, può essere un grande colpo all’operatività ed all’immagine aziendale, il ripristino dei dati e dei sistemi può essere lungo e laborioso, quando possibile. Quindi, se da un lato l’industria 4.0 e la digitalizzazione dei processi industriali hanno contribuito al miglioramento e allo snellimento dei processi gestionali, dall’altro si sono moltiplicate le possibilità di subire attacchi informatici.

I Chief Security Officier devono quindi prestare sempre più attenzione alle infrastrutture e alle reti aziendali, tuttavia non sono solo loro a dover essere accorti.

L’80% di questi virus arriva per posta e, spesso, bypassando i sistemi di sicurezza come firewall e antivirus, giungono direttamente alle caselle mail degli impiegati che aprono gli allegati tranquillamente, fuorviati da semplici trucchi di ingegneria sociale, come la richiesta di apertura di fatture o fotografie.

La privacy

Molto importante è poi la privacy, in qualsiasi ambito utilizziamo internet. Che si tratti di lavoro, di giocare alle slot oppure se parliamo con gli amici dobbiamo stare attenti a cosa condividiamo in rete. Oggi è facile avere accesso a una grande mole di dati personali: viviamo sui social network, siamo sempre connessi allo smartphone, e una larga parte delle nostre attività quotidiane si svolgono online (pensiamo solo alle assicurazioni o ai contatti delle utenze luce e gas). Secondo un recente report di Gartner, la privacy e l’etica digitale sono due tra i principali trend del 2019.

La prima si riferisce alla raccolta, all’utilizzo e alla gestione dei dati, che devono essere eseguiti con responsabilità e in linea con le aspettative del cliente e con le regolamentazioni del caso. L’etica dei dati, invece, stabilisce un approccio corretto ai dati stessi, considerandone l’influenza che può avere sull’individuo e sull’azienda. L’utilizzo dei dati ha un impatto sulle persone e sulla società. Tale impatto può essere positivo, neutro o potenzialmente pericoloso. Nel prossimo futuro possiamo aspettarci che i form per il consenso all’uso dei dati si arricchiranno di voci specifiche legate all’etica digitale.

La globalizzazione dell’economia e delle comunicazioni sta modificando radicalmente il modo in cui ci connettiamo con il mondo. Per tenere il passo con un mondo digitale in costante evoluzione, è necessario aggiornare le pratiche per il rispetto della privacy. Non più solo la spunta di una casella per la presa visione dell’informativa, quindi, ma un profondo cambiamento nelle regole stesse che tenga in considerazione gli effetti sulle persone delle nuove tecnologie e un utilizzo dei dati spesso più complesso di quanto ci si possa aspettare.

 

Internet è un luogo colpo di opportunità e potenzialità, tanto per gli utenti quanto per le aziende e le diverse realtà imprenditoriali. Dal punto di vista privato il web, attraverso i social network e programmi di messaggeria istantanea consentono di intrattenere ed approfondire i rapporti sia con chi vediamo tutti i giorni, sia con persone lontane. Costruire e mantenere legami con gli amici è un’esigenza fondamentale dell’essere adolescenti. Inoltre sono strumenti utilizzati soprattutto da ragazzi timidi e con handicap perché consentono di poter parlare apertamente e conoscere nuove persone, oltrepassando l’aspetto fisico, elemento che spesso nel periodo adolescenziale risulta essere un ostacolo e problema nelle relazioni.

Inoltre le nuove tecnologie possono essere utilizzate anche nell’ambito scolastico e formativo. Sono un’ottima fonte di informazione e di interattività, ed il buon utilizzo del mezzo sviluppa nel ragazzo un senso critico legato alla capacità di scegliere i contenuti migliori senza perdersi in un mare di informazioni. Col tempo, inoltre, internet è diventato una piattaforma di confronto, scambio e conoscenza attraverso le esperienze personali raccontate dagli internauti tramite i blog, social network, video o forum. In questo modo si sviluppa la capacità di analisi ed autoanalisi, obbligando il minore a riflettere sulle proprie esperienze, capacità e caratteristiche.

Ma per usufruire al meglio di questi servizi è importante stare su internet nel modo giusto. Uno dei temi più importanti negli ultimi anni è quello della sicurezza informatica. Secondo una recente ricerca la percentuale di crescita annuale di malware aumenta a dismisura. Questo, in numeri, significa che circa ogni 40 secondi una azienda è vittima dei virus informatici.

Sempre più spesso questi sono ransomware, una particolare categoria di malware che cryptando le informazioni dei sistemi informatici li blocca, per poi chiedere ai malcapitati un riscatto per rientrarne in possesso. Ma questo era all’inizio, ora, con l’avvento del GDPR e delle importanti sanzioni che ne seguono, le nuove versioni di ransonware innalzano il livello d’allarme nelle aziende in quanto la richiesta di riscatto non è più solo finalizzata a riottenere i propri dati cryptati quanto a non diffondere nel dark web le informazioni cryptate e sottratte dai sistemi. Ecco che molte aziende non preparate hanno ceduto ai ricatti versando ingenti somme agli hacker.

Esserne colpiti, in assenza di adeguate misure preventive, può essere un grande colpo all’operatività ed all’immagine aziendale, il ripristino dei dati e dei sistemi può essere lungo e laborioso, quando possibile. Quindi, se da un lato l’industria 4.0 e la digitalizzazione dei processi industriali hanno contribuito al miglioramento e allo snellimento dei processi gestionali, dall’altro si sono moltiplicate le possibilità di subire attacchi informatici.

I Chief Security Officier devono quindi prestare sempre più attenzione alle infrastrutture e alle reti aziendali, tuttavia non sono solo loro a dover essere accorti.

L’80% di questi virus arriva per posta e, spesso, bypassando i sistemi di sicurezza come firewall e antivirus, giungono direttamente alle caselle mail degli impiegati che aprono gli allegati tranquillamente, fuorviati da semplici trucchi di ingegneria sociale, come la richiesta di apertura di fatture o fotografie.

La privacy

Molto importante è poi la privacy, in qualsiasi ambito utilizziamo internet. Che si tratti di lavoro, di giocare alle slot oppure se parliamo con gli amici dobbiamo stare attenti a cosa condividiamo in rete. Oggi è facile avere accesso a una grande mole di dati personali: viviamo sui social network, siamo sempre connessi allo smartphone, e una larga parte delle nostre attività quotidiane si svolgono online (pensiamo solo alle assicurazioni o ai contatti delle utenze luce e gas). Secondo un recente report di Gartner, la privacy e l’etica digitale sono due tra i principali trend del 2019.

La prima si riferisce alla raccolta, all’utilizzo e alla gestione dei dati, che devono essere eseguiti con responsabilità e in linea con le aspettative del cliente e con le regolamentazioni del caso. L’etica dei dati, invece, stabilisce un approccio corretto ai dati stessi, considerandone l’influenza che può avere sull’individuo e sull’azienda. L’utilizzo dei dati ha un impatto sulle persone e sulla società. Tale impatto può essere positivo, neutro o potenzialmente pericoloso. Nel prossimo futuro possiamo aspettarci che i form per il consenso all’uso dei dati si arricchiranno di voci specifiche legate all’etica digitale.

La globalizzazione dell’economia e delle comunicazioni sta modificando radicalmente il modo in cui ci connettiamo con il mondo. Per tenere il passo con un mondo digitale in costante evoluzione, è necessario aggiornare le pratiche per il rispetto della privacy. Non più solo la spunta di una casella per la presa visione dell’informativa, quindi, ma un profondo cambiamento nelle regole stesse che tenga in considerazione gli effetti sulle persone delle nuove tecnologie e un utilizzo dei dati spesso più complesso di quanto ci si possa aspettare.

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