AFFINITA’

Anni fa un pugile di colore, naturalizzato italiano, Nino La Rocca, fece discutere molto gli sportivi e non. Esibizionista, saliva sul ring agghindato in modo sgargiante. Spavaldo con gli avversari di mezza tacca, vinceva facile. Antonio, mi disse l’amico appassionato come me di pugilato, abbiamo un grande campione. Aspetta a dirlo, un campione si vede quando le busca, come incassa i colpi, come reagisce, non quando vince facile. Ad un certo punto si mise in testa di sfidare il campione del mondo Don Karry, un picchiatore americano micidiale. Fece perfino suppliche al presidente Pertini, accusando tutti d’impedirgli di diventare campione del mondo. Finalmente il combattimento ebbe luogo. Lo vidi salire sul ring molto teso e pallido. Ha una fifa tremenda, ho pensato. Don Karry non dovette nemmeno sudare. Al primo cazzotto, il nostro Nino La Rocca, volò fuori dal ring. Lo spinsero dentro, giusto per prendere un altro papagno che lo stese definitivamente. L’incontro durò meno di una ripresa. Che ti dicevo, all’amico, il campione si vede nella sofferenza. Chissà perchè leggendo le vicende del Presidente Trump, mi è venuto in mente questo lontano episodio. Nota. Dopo l’incontro, Nino La Rocca sparì.

Felice Antonio Vecchione

UN CITTADINO, NON UN POLITICO.

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